Prato è la meta last minute ideale per un fine settimana diverso, divertente e coinvolgente. La città toscana del tessile è una delle più dinamiche d’Italia, pronta a offrirvi un percorso nella storia.
Ecco 5 cose da fare per rendere indimenticabili le vostre vacanze in uno dei camping village vicino a Prato, tra quelli che potete scegliere sul portale Campeggi.com.
1- Sbirciare sul fiume Bisenzio nascosti nella pescaia del Cavalciotto e camminare lungo il Gorone
Prato ha fondato la sua ricchezza e prosperità sull’industria tessile, puntando sulla modernità e sulla innovazione che, nel corso dei secoli, hanno lasciato importanti testimonianze che oggi si fondono con il paesaggio urbano. Alcuni magnifici esempi di architettura industriale sono tutt’ora sedi produttive, altri sono stati recuperati a nuovi usi.
Dal 20 al 23 aprile 2023 a Prato arriva la prima edizione di TIPO Festival (Turismo Industriale Prato Festival): quattro giorni per conoscere da vicino il patrimonio industriale del territorio, ma per chi vuole scoprire i segreti del tessile sarà sempre possibile creare in autonomia il proprio itinerario. Si potrebbe partire dal Cavalciotto, una pescaia posta a Santa Lucia che risale al secolo XI, che rappresenta uno dei più importanti esempi di archeologia industriale del nostro territorio, una componente fondamentale del complesso sistema idrico pratese costituito da ben 53 chilometri di gore che partendo da lì attraversano tutto il territorio pratese per poi andare a gettarsi nel fiume Ombrone. La funzione principale del Cavalciotto era quella di deviare il naturale corso del Bisenzio per dare vita al cosiddetto Gorone, la prima e più grande gora di Prato.

2- Emozionarsi di fronte a un’opera di Caravaggio nella Galleria di Palazzo degli Alberti
La Galleria prende il nome dal palazzo gentilizio che la ospita, l’antico Casone degli Alberti che, risalente al XIII secolo, dal 1870 è stato sede della Cassa di Risparmi e Depositi di Prato, fondata nel 1830 e istituzione di riferimento della vita sociale e culturale della città. Oggi è la sede della filiale di Intesa Sanpaolo e della nuova Galleria d’arte dedicata alle opere conservate nell’edificio. Il palazzo mantiene la fisionomia tardo-quattrocentesca risalente alla ristrutturazione voluta, probabilmente, dalla ricca famiglia Bardi di Vernio, il cui stemma di foggia cinquecentesca campeggia sulla cantonata esterna dell’edificio. Nel tempo, a seguito di acquisizioni di opere di artisti pratesi e toscani, oltre che negli anni Settanta del Novecento di dipinti di straordinario valore con l’opera di Caravaggio, Coronazione di spine, olio su tela, i capolavori di Giovanni Bellini e Filippo Lippi, nel 1984 all’interno di Palazzo Alberti venne aperta al pubblico un’area museale nei locali della cosiddetta Galleria del piano nobile, poi ristrutturata nel 2005.
3- Assaggiare i biscotti di Prato amati da Hermann Hesse e Anna Magnani
Il dolce si trova in un manoscritto pratese del XVIII secolo, ma fu solo nel 1858 che Antonio Mattei, aprendo l’omonimo biscottificio tuttora attivo, ne perfezionò la ricetta dando vita al delizioso biscotto alle mandorle. Il biscotto riscontrò subito un favore enorme da parte dei pratesi venendo accolto e annoverato nel patrimonio della città come “il biscotto di Mattonella”, per via del nomignolo attribuito al Mattei. Intellettuali (Hermann Hesse), stilisti, artisti (anche Anna Magnani quando passava da Firenze si faceva portare appositamente a Prato per acquistarli), viaggiatori… sono tanti gli estimatori di questo biscotto. Ciò ha fatto sì che, oltre all’antico biscottificio, nascessero altre attività produttive e commerciali che, con il riconoscimento dell’IGP, si sono riunite in un Consorzio per la tutela e valorizzazione del biscotto di Prato.

4- Fare una passeggiata da “Maledetti Toscani”
I trekking a Prato, con più di 300 km in mezzo alla natura, sono alla portata di tutti. C’è un sentiero (CAI 410) tra le colline che si inerpica fino alla cima del Monte Le Coste. Seguiamo il Cammino di Malaparte (sentiero da sud: 3 km circa, dislivello: 445 metri; media difficoltà – sentiero da nord: 3 km circa; dislivello 82 metri; media difficoltà), un percorso che conduce al mausoleo dedicato al celebre scrittore, giornalista e cineasta pratese Curzio Malaparte. Il panorama che si apre davanti ai nostri occhi da questa posizione lascia a bocca aperta. Una visuale a 180° che spazia sulla piana del Bisenzio con ai lati Firenze e Pistoia, sul complesso del Monte Ferrato, sul Monte Javello e sulla catena carsica dei monti della Calvana.
5- Prato e i musei: dalla storia del tessuto alla contemporaneità
Prato merita anche per il proprio patrimonio museale. La sua caratteristica peculiare è l’armoniosa coesistenza tra la storia del tessuto e dello sviluppo del tessile pratese con l’arte contemporanea. E, a tal proposito, tra i luoghi più apprezzati d’Italia in questo campo vi è proprio il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci.
Il Centro Pecci è nato nel 1988 con l’obiettivo di presentare, collezionare, documentare e supportare le ricerche artistiche di arti visive e performative, cinema, musica, architettura, design, moda e letteratura: tutte espressioni del contemporaneo che avvicinano il pubblico ai grandi temi e allo stesso tempo aiutano a interpretare la realtà.
Mentre per entrare nel cuore del tessile e della sua gloriosa storia pratese non può mancare una visita al Museo del Tessuto, una delle istituzioni culturali permanenti più attive in Italia per lo studio, la conservazione e la valorizzazione del tessuto e della moda antichi e contemporanei.
Altre perle del patrimonio museale pratese sono il Museo di Palazzo Pretorio e il Museo dell’Opera del Duomo. Austero e imponente, Palazzo Pretorio domina la Piazza del Comune di Prato, silenzioso testimone delle vicende politiche, civili e militari della città per più di settecento anni.
