Chi si trovasse a Sanremonelle prossime settimane e volesse approfittarne per scoprirne i dintorni, non dimentichi una sosta a Bussana Vecchia, uno dei borghi più belli della Liguria di Ponente.
Lasciata alle spalle la città dei fiori, arriverete dopo pochi chilometri ad un borgo medievale arroccato sopra la collina, stretto tra il mare e le Alpi marittime e circondato dal verde della macchia mediterranea.
Lasciate la macchina ai bordi del paese, tanto qui è bandita: è tutto percorribile a piedi, anzi solo così si può apprezzare a pieno, nel giro di un’oretta. Se poi pensate che il tempo di visita vi indichi che possa non meritare la fermata, non affrettate il giudizio, perché il fascino di Bussana vi rapirà a poco a poco, anche grazie alla sua storia.

Tutto iniziò nel febbraio 1887 quando un violento terremoto che colpì il paese, semidistruggendolo, costrinse i suoi abitanti ad abbandonarlo, riducendolo così a borgo fantasma. Fu negli anni ’60 del Novecento che Bussana cominciò però a rinascere: alcuni artisti italiani e stranieri (tra cui il ceramista torinese Clizia e il pittore Vanni Giuffrè) restarono affascinati dalla sua unicità, dal suo essere sospesa nel tempo, e diedero il via ai lavori di recupero, trasformandola in “Comunità internazionale degli artisti”, un villaggio aperto a chiunque cercasse un posto dove trovare ispirazione.
Pittori, scultori, ceramisti, designer, ma anche orafi, ebanisti e pellettieri da tutta Europa hanno fatto di Bussana, soprattutto fino agli anni ‘90, un incantevole laboratorio d’arte a cielo aperto. Tutt’ora questa peculiarità fa del borgo un luogo magico, che svela la sua parte migliore quando ci si abbandona ai suoi silenziosi vicoletti, tra le case in pietra trasformate in atelier e botteghe, tra sculture, murales e affreschi che compaiono alla vista all’improvviso.
Perdetevi tra i gerani e le piante grasse del Giardino tra i Ruderi, un romantico giardino botanico con annesso spazio museale sulla storia di Bussana, dalle cui terrazze potete godere di una vista sul borgo.

Affacciatevi dalla cancellata della vecchia chiesa di Sant’Egidio, mai ristrutturata, che mostra ancora tracce di quelli che erano gli stucchi e le pitture originarie di Gerolamo Comanedi e di cui svetta il campanile miracolosamente scampato al sisma.
Non dimenticate le rovine dell’Oratorio di San Giovanni Battista, ma anche quelle del Castello, costruito all’inizio del XII secolo da Ottone dei conti di Ventimiglia. E poi fermatevi, per una pausa senza fretta, all’Osteria degli Artisti, il locale più antico del borgo che gode anche di una bella terrazza panoramica affacciata sulla riviera.