La bellezza dei borghi medievali è un chiaro esempio del fatto che l’epoca definita “buia” non è stata così tanto oscura…
Nell’Alto Medioevo, il periodo storico tra il Quinto secolo e l’anno Mille, si sviluppò il sistema feudale favorendo un’economia agraria e la nascita di centri abitati intorno alle abbazie o ai castelli.
Qui di seguito vi segnaliamo cinque borghi medievali italiani davvero imperdibili, e le rispettive eccellenze culinarie che li contraddistinguono.
1- Taggia, il borgo delle olive
Taggia, in provincia di Imperia, in Liguria, nasce da un insediamento militare romano, Tabia, lungo la costa. Durante le invasioni barbariche del VII secolo, la città si sposta nell’entroterra, dove le colline svolgevano la funzione di difese naturali. Quando alcuni monaci benedettini cuneesi decidono di costruire il proprio monastero, l’economia del borgo che
pian piano si espande oltre la prima cinta muraria, inizia a fiorire. In molti territori nella vicina valle viene piantata una qualità di oliva che passerà alla storia: l’oliva taggiasca.
2- Cortemilia e la nocciola piemontese
Fin dal medioevo Cortemilia, in provincia di Cuneo, in Piemonte, è conosciuta come un importante centro politico e commerciale. La cittadina sorge tra la valle di Bormida e quella di Uzzone e la vicinanza con la Liguria ha favorito lo sviluppo di attività artigianali e agricole.
Questo insediamento medievale è dominato da una torre cilindrica e da ruderi del castello della famiglia Aleramica, arroccati su una collina rocciosa e riparati dal fiume Bormida. Nel cuore delle Langhe, Cortemilia, nota ai romani come Cohors Aemilia, è la capitale della nocciola piemontese. La varietà di nocciola delle Langhe, pregiata ed esportata in tutta Europa, ha il marchio I.G.P. (indicazione geografica protetta) ed è da sempre impiegata nella produzione dolciaria.
3- Il brodo di giuggiole di Arquà Petrarca
In provincia di Padova sorge l’antico borgo medievale Arquà Petrarca, in Veneto, così chiamato in onore del poeta Francesco Petrarca che vi ha vissuto gli ultimi anni della sua vita. Arquà si sviluppa in due nuclei su diversi livelli, il borgo di Sopra e quello di Sotto, edificati tra la Rocca di Monselice e Vicenza. Oggi, molte delle abitazioni trecentesche che sorgono lungo le pendici dei monti Piccolo e Ventolone conservano ancora le tracce dell’architettura tardo medievale. Questo borgo ha ottenuto la bandiera arancione del Touring Club italiano per il valore naturalistico e il patrimonio storico. Da secoli ad Arquà viene coltivata la pianta del giuggiolo dai cui frutti si ricava il celebre liquore chiamato “brodo di giuggiole”. A questo liquore si deve l’espressione “andare in brodo di giuggiole” usata per manifestare grande entusiasmo.
4- San Gimignano e zafferano
Il territorio della Valdelsa, in Toscana, ospita la cittadina fortificata di San Gimignano, nata nei primi secoli dopo il Mille quando sulla Via Francigena i pellegrini alla volta di Roma si sostituiscono alle ondate barbare.
Tredici torri, simbolo di potenza delle famiglie nobili, svettano ancora dalle colline e forniscono al borgo un’aura decisamente fiabesca. In età comunale il borgo sviluppò l’attività legata alla produzione del vino e dello zafferano. Lo zafferano è l’ingrediente principale dei piatti tipici sangimignanesi ed è riconosciuto come prodotto D.O.P. la cui produzione è consentita solo in questo territorio.
5- Altamura e il pane D.O.P.
Altamura, una città dell’alta Murgia, in provincia di Bari, in Puglia, venne fondata dai saraceni sulle macerie del primo insediamento distrutto dai barbari. Fu proprio la diversità culturale delle popolazioni che la abitarono a costituire i differenti tessuti urbani della cittadina. Le abitazioni intono alla cattedrale di Santa Maria Assunta, ad esempio, si svilupparono lungo dei vicoli ciechi, mentre quelle nate intorno a San Nicolò dei Greci si espansero con una tipologia edilizia differente. Prodotto tipico della cittadina pugliese è il pane che nel 2005 è stato il primo prodotto della categoria panetteria e prodotti da forno in Europa a fregiarsi del marchio D.O.P. Viene prodotto esclusivamente in questa zona e ogni forma può fregiarsi del sigillo di garanzia del consorzio di tutela.