La zona della Lessinia, area prealpina situata in gran parte in provincia di Verona, in Veneto, offre a chiunque si appresti a visitarla una serie di spettacoli naturali davvero mozzafiato.
Il carattere fortemente carsico di questo territorio ha fatto sì che la natura ne plasmasse intensamente il paesaggio, dando vita a numerose valli, precipizi, cascate e grotte.
Il particolarissimo ambiente del Ponte di Veja è proprio uno degli effetti di questo processo che, in milioni di anni, ha dato vita ad un’enorme caverna, crollata poi circa 120.000 anni fa. Della grotta, oltre ad alcuni interessanti ambienti, è rimasta in piedi una parte della grandiosa volta, a formare appunto l’attuale ponte.
Superato l’abitato di Giare, frazione di Sant’Anna d’Alfaedo, si arriva in breve al parcheggio del Ponte di Veja, si scende lungo l’ampio sentiero, e … Si rimane letteralmente a bocca aperta di fronte alla gigantesca arcata naturale – alta cinquanta metri e larga circa venti -sotto cui scorre un allegro torrentello.
Liberamente accessibile a tutti, il Ponte, assieme al vicino vajo della Marciora, è tutelato dalla Regione come Zona a Protezione Speciale per i suoi pregi naturalistici e faunistici, tali da meritare una particolare gestione.
Percorrendo il sentiero che continua in discesa sotto il ponte, ci si addentra in una vegetazione lussureggiante, costeggiando spettacolari salti di roccia e bellissime cascatelle. Impossibile non scattare almeno qualche foto!
Se volete davvero toccare l’apice dell’emozione, salite sul ponte, guardate giù e poi sedetevi sul prato per fare un rilassante picnic: sarà un’esperienza indimenticabile. Se però preferite stare comodi e approfittarne per assaggiare i piatti locali, come i tortelloni al Monte Veronese e il coniglio in umido, nei pressi c’è anche un’ottima trattoria.
Prima di riprendere il viaggio, fermatevi ad ammirare i due castagni secolari vicini al parcheggio: la loro età si aggira intorno a settecento anni! Secondo la leggenda, sembra che anche Dante Alighieri abbia sostato sotto le loro fronde,intento a scrivere alcuni versi del suo Inferno ispirati dalla visione del vicino gigante di pietra…
Risaliti in auto, potete proseguire alla volta di un’altra meraviglia locale: la Spluga della Preta, uno degli abissi più profondi d’Italia. In meno di mezz’ora, superata Sant’Anna d’Alfaedo lungo la SP12, si arriva al bivio che indica Malga Fanta, da cui proseguire verso la grotta per facile e breve sentiero.
Già in lontananza noterete la recinzione di sicurezza che contorna l’enorme ingresso a cielo aperto di questa famosa cavità, profonda oltre 900 metri. Nelle sue viscere si avvicendano gruppi di speleologi, soprattutto veronesi, che amano esplorarne il buio, meraviglioso e spaventoso al tempo stesso.
Un altro capolavoro che vi mostrerà quali meraviglie possa arrivare a disegnare la natura.