Salumi, formaggi, frutta, ortaggi, ma anche miele e vini: questi sono alcuni dei prodotti su cui si basa l’eccellenza enogastronomica del Trentino-Alto Adige.
Caratterizzata soprattutto dalle tradizioni contadine e montane, la tavola del Trentino è una esplosione di sapori tutti da scoprire, percorrendo quelli che si possono definire itinerari ideali attraverso il suo territorio.
Gli appassionati di formaggi ad esempio possono percorrere la Strada dei Formaggi delle Dolomiti: se in Val di Fiemme va assaggiato il Caprino di Cavalese (da provare con il miele delle valli), la Val di Fassa è celebre per il Puzzone di Moena e il saporito Cher de Fascia.
San Martino di Castrozza e le sue Pale offrono la possibilità di assaggiare il Primiero (sia fresco che stagionato) o il Botìro di Primiero di Malga: un burro a panna cruda affiorata naturalmente in malga da latte prodotto durante l’alpeggio estivo, che rientra anche tra i presidi Slow Food. Tra i presidi segnaliamo anche il Casolet della Val di Sole, Rabbi e Pejo, il formaggio di malga del Lagorai e il Vezzena che si produce solo da giugno a settembre e deve avere una stagionatura minima di 12 mesi.
E i tanto decantati salumi? Sicuramente la fanno da padrone gli insaccati, conservare infatti la carne è una delle usanze più antiche del Trentino.

Se dalla vacca grigio alpina si ottengono carne affumicata o salata e il kaminwurz, un salume ottenuto attraverso un’affumicatura in ambienti con aria secca, non si possono non citare lo speck (di cui ogni valle, anzi ogni macelleria, ha la sua ricetta tramandata), la luganega, un salume dal gusto delicato, speziato, con sentore di pepe e aglio e anche una particolarità, la Ciuìga del Banale, ricetta della cucina povera in cui alla carne di maiale si mescolavano le rape e le spezie.
Passando sulle sponde del Lago di Garda si potrebbe fare una degustazione di olio extravergine di oliva o gustare piatti a base di trota e salmerino.
Quando si pensa al Trentino viene anche in mente la mela: è proprio in Val di Non e di Sole che si estende un grande frutteto di circa 7.000 ettari dove oltre 4.000 agricoltori producono l’unica mela DOP d’Italia. E parlando sempre di frutta il Trentino vanta anche la produzione dei frutti di bosco di cui la Valsugana è leader europea nella produzione e commercializzazione.
Infine uno sguardo alla produzione vitivinicola di cui il Trentodoc, il Müller Thurgau, il Marzemino (specialità di Rovereto e anche citato nell’opera Don Giovanni), il Teroldego Rotaliano, il Vino Santo e la Grappa trentina ne sono le punte di diamante.

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