Con la Pasqua torna la voglia di portare un po’ di tradizione in tavola.
La lista dei classici intramontabili continua a farla da padrona, anche se bisogna ammettere che negli anni le variazioni sul tema sono sempre più presenti, e allora ecco che tornano piatti a base di agnello e capretto, frittate, torte salate a base di verdure di stagione, pasta fresca fatta in casa e dolci, tantissimi dolci a conclusione di un lauto pasto.
Immancabile per iniziare il pranzo (e magari se avanza portarla anche al pic nic di Pasquetta) la torta pasqualina: tipica della Pasqua ligure, questa torta di pasta sfoglia ripiena di bietole o spinaci, uova e ricotta risale addirittura al 1400. Non mancano poi salumi e formaggi tipici, l’insalata di fave fresche e pecorino, le uova da fare sode e farcire a piacimento e il casatiello, una torta rustica ripiena di pancetta, salame, uova sode e provolone, la cui ricetta è custodita gelosamente da ogni famiglia della Campania. Tra gli antipasti c’è poi la calabrese cuzzupa di Pasqua, un prodotto da forno fragrante decorato con un uovo sodo al centro, perfetta per accompagnare formaggi locali e soppressata o la crescia, altra torta salata al formaggio tipica delle Marche.
La pasta fresca e all’uovo è il must tra i primi piatti: ecco allora cannelloni e crespelle ripiene e le lasagne verdi alla bolognese impastate con farina, uova e spinaci e condite con ragù di carne, besciamella e parmigiano.
Tra i secondi agnello e capretto, che siano cotti al forno, sotto forma di costolette alla griglia o come spezzatino, sono accompagnati dalle verdure di stagione come gli asparagi, i carciofi (anche fritti) e le patate.
Ma dove proprio non ci si risparmia è sul lato dolce della Pasqua: qui davvero ogni regione ha la sua ricetta della tradizione.
Ci sono la colomba (dalla classica con la scorza di arancia candita nell’impasto a quelle creative con ripieni insoliti e particolari), la pastiera napoletana e il cioccolato sotto forma di uovo che ci si scambia prima di romperlo per mangiarlo e scoprirne magari il dono custodito all’interno, tradizione che si deve all’orafo Fabergé che realizzò, alla fine dell’Ottocento in Russia, una sorta di uovo-matrioska regalo di compleanno che lo zar Alessandro III fece alla figlia.
Ma non solo. Si prosegue con la pizza di Pasqua tipica del centro Italia, con la ciaramicola perugina, una ciambella dall’impasto colorato – grazie all’aggiunta di alchermes – ricoperta da meringa o glassa bianca e cosparsa di confettini colorati, con le nepitelle calabresi che hanno la forma di un panzerotto e il ripieno di marmellata o vino cotto, frutta secca tritata, cioccolato e spezie.
Se in Sicilia ci sono la cuddura, pasta frolla aromatizzata con scorza di agrumi e al centro l’uovo sodo e la cassata, in Lazio si termina il pranzo delle feste con la crostata di ricotta, mentre a Trieste c’è la Pinza Triestina, un pandolce agrumato che si può anche trovare in versione salata.
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