C’è la Liguria di costa, quella con un mare da cartolina, lunghe spiagge intervallate da baie e scogliere, piccole e tranquille cittadine e località esclusive, e poi c’è l’altra Liguria, quella dell’entroterra, affascinante, immersa in una natura rigogliosa e con borghi incantevoli da visitare tutto l’anno.
Il nostro tour questa volta si concentra sul Ponente, in quel fazzoletto di terra quasi al confine con la Francia.
Non si può che partire da Dolceacqua, borgo medievale che, risalendo il torrente Nervia, si incontra arrivando da Ventimiglia. Se davanti ai vostri occhi si staglia un panorama che vi sembra di conoscere, non sbagliate: il borgo infatti stregò anche Monet che dipinse su tela il famoso Ponte Vecchio con la campata unica a schiena d’asino di 33 metri, definendolo “gioiello di leggerezza”. Siamo nel bel mezzo di Dolceacqua, a metà tra il quartiere Borgo, zona “più recente” ma non meno affascinante al cui centro c’è piazza Garibaldi. L’unico consiglio da seguire è perdersi tra vicoletti su cui si affacciano case in pietra, alzare lo sguardo e ammirare volte, palazzi e chiese, immergersi nella quiete di un borgo gioiello. Attraversando il ponte si arriva a Terra, protetto in alto dal severo Castello dei Doria. Qui l’atmosfera è ancora più magica. Cercate Piazzetta dell’Armatore, percorrete via Castello che porta appunto in alto, Vicolo Cassini, via Doria e Piazza Mauro. Una fitta rete, quasi labirintica, di carugi, che vi sorprenderà. Non dimenticate poi di assaggiare un buon calice di Rossese, celebre vino di Dolceacqua che pare lasciò senza parole Napoleone Bonaparte in persona.
Proseguendo lungo la strada salite ad Apricale, anch’esso arroccato borgo in pietra, circondato da ulivi e con le Alpi Marittime a fare da sfondo. Ad Apricale, Bandiera Arancione e tra i Borghi più Belli d’Italia, tutti i vicoli vi condurranno a Torracca, il cuore pulsante del paese. Qui si affacciano l’oratorio di San Bartolomeo e la Chiesa della purificazione di Maria Vergine. Alzate lo sguardo: sul campanile svetta una bicicletta, curiosa installazione artistica di Sergio Bianco. A pochi passi anche il castello della Lucertola che in passato dominava quasi tutto il borgo, luogo amatissimo dagli artisti di cui restano i murales sulle facciate delle case.
Addentrandovi ancora più nell’entroterra fermatevi a Pigna, ai piedi del Parco Naturale Regionale delle Alpi Liguri, dove domina il silenzio. Strade strette in pietra, giochi d’archi tra una casa e l’altra, scale e la Loggia della Piazza Vecchia (XV sec.), un balcone panoramico sulla vallata verdissima. Non lasciate il paese senza aver visitato la chiesa di San Michele che custodisce il polittico monumentale dell’artista Giovanni Canavesio (con oltre 4 metri e mezzo di altezza è il più grande di tutto il Ponente ligure).
Infine Triora, immerso nella verdissima Valle Argentina, a solo mezz’ora di automobile da Arma di Taggia, conosciuto come il paese delle streghe (qui infatti nel 1587 si tenne il famoso processo che insieme a quello di Salem fu uno degli eventi più drammatici del periodo). Anche qui sono caratteristici i carugi, le volte e archi scavati nella roccia, le case diroccate, i portali d’ardesia (come quello gotico della Collegiata) e il pane famoso in tutta la regione (e non solo!).
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