Sarà un weekend decisivo per il Giro d’Italia quello che si apre oggi con la diciannovesima tappa che parte da Marano Lagunare per arrivare a Castelmonte.
Un’occasione per conoscere una zona del Friuli Venezia Giulia davvero suggestiva (e forse non così frequentata).
Ci concentriamo su quel territorio unico, sospeso tra mare e terra, per secoli strategico e punto d’incontro di culture diverse: è dove sorge appunto Marano Lagunare, piccolo borgo antico e ultimo baluardo di terraferma prima del mare.
Non vi stupite se per un attimo vi sembrerà di essere in Veneto più che in Friuli, complici l’aspetto del centro storico, la cultura che si respira, la parlata, l’importanza che viene data alla pesca e anche per una cucina che valorizza soprattutto i prodotti delle acque salate e salmastre: dovete infatti sapere che fu appannaggio della Repubblica di Venezia per quasi 400 anni.
La visita alla tranquilla e sonnacchiosa Marano si concentra sul centro storico, caratterizzato dallo schema a spina di pesce, e la via centrale, il Sinodo, dalle quale si diramano calli e piazzette. Incontrerete il Santuario della Beata Vergine della Salute, il Municipio, la Torre detta “Millenaria” che domina la cittadina con i suoi 32 metri d’altezza, l’attigua Loggia risalente al XV secolo, la piazza centrale detta “Granda”, il Palazzo dei Provveditori e il porto di Marano, con la “Vecia Pescaria”, in attività fino agli anni ’90 e adesso luogo di ritrovo.
Marano però è anche punto di partenza per scoprire la laguna: la presenza dei tipici casoni, costruzioni fatte di canna e legno che rendono la Laguna di Marano uno dei luoghi più interessanti dell’Alto Adriatico, vi indicheranno che siete sulla strada giusta: dirigetevi verso la Riserva naturale regionale Foci dello Stella, le Valli Grotari e Vulcan e la Riserva naturale Valle Canal Novo.
Quello nella sua enogastronomia sarà poi un altro viaggio nella tradizione lagunare: da provare un piatto unico al mondo, il Bisato in speo, ovvero l’anguilla cotta a fuoco diretto per ore su uno spiedo, il Boretto alla Maranese con protagonisti un mix di pesci, le Moeche fritte, i fasolari sia crudi che cotti, le peverasse (vongole lupino) e le capesante.
Questa è anche zona di grandi vini, la DOC Friuli Annia e quindi, per accompagnare, via a un buon calice di Chardonnay, Malvasia Istriana, Pinot Bianco e Grigio, Sauvignon, di tipico Friulano (già Tocai), o ancora di Traminer aromatico e di Verduzzo Friulano.
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