L’antica città di Pompei, in Campania, fiorente porto e mercato mediterraneo e luogo di villeggiatura di ricchi romani, è oggi il sito archeologico più visitato al mondo grazie ai resti ben conservati della città che fu sepolta dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.c. Divenuto patrimonio dell’Unesco nel 1997, è da sempre un luogo di grande fascino per chi vuole conoscere la vita quotidiana nell’antichità.
Partendo dalla posizione dei corpi ritrovati, quelli della “famiglia di Polibio“, del proprietario di una tintoria, di una donna che fuggiva con i suoi gioielli e molti altri, gli studiosi sono stati capaci di ricostruire gli ultimi momenti di vita della popolazione.
Uno dei percorsi che si possono seguire per visitare quest’area archeologica inizia da Porta Marina, chiamata così perché posta in direzione del mare. Questa Porta, che sembra quasi una torre compresa nella cinta muraria della città antica, aveva due passaggi: uno per i pedoni, l’altro per gli animali e i mezzi di trasporto leggeri. In una delle sue nicchie si può ammirare una statua in terracotta della dea Minerva, protettrice della porta. Nelle sue vicinanze sorgeva la Villa Suburbana, un’abitazione di epoca imperiale, con splendidi affreschi di influenza egiziana.
Appena valicata la porta ci si imbatte in quelle che erano le Terme, aperte al pubblico nel 2002. Proseguendo il tour lungo Via Marina si arriva al Tempio di Venere costruito da Silla nell’80 a.C. A sinistra, sempre sulla stessa strada, sorge il Tempio di Apollo, costituito da un portico con quarantotto colonne. Questo tempio risale all’epoca sannitica, ha dipinti in quarto stile pompeiano ovvero in parte ornamentale e in parte estremamente essenziale. All’interno del recinto sacro erano conservate statue di varie divinità tra cui quella in bronzo di Apollo e un busto della dea Diana. Nelle vicinanze del tempio si trova una Basilica preromana che può essere paragonata, per le sue funzioni, ad un attuale Palazzo di Giustizia.
Vicino alla Basilica si trova il Foro civile, cuore della vita economica, religiosa e sociale dell’antica Pompei. L’area del Foro era un tempo ricca di botteghe ed edifici tra i quali spiccava il Tempio di Apollo.

In epoca imperiale furono costruiti l’Edificio di Eumachia, costruito dalla stessa Eumachia sacerdotessa di Venere, il Tempio di Vespasiano, rimasto incompleto in quanto l’edificazione risale al periodo in cui eruttò il Vesuvio, e il Santuario dei Lari Pubblici protettori della città, ornato con marmi policromi, che poteva essere considerato un vero e proprio luogo di culto in età imperiale.
Un luogo molto interessante è anche il cosiddetto Macellum che risale all’epoca sannitica ed è formato da tre ambienti: un’edicola centrale con due statue marmoree forse raffiguranti Ottavia e Marcello, uno destinato allo scolo delle acque prodotte dal mercato del pesce, e l’ambiente adibito a pratiche di riti religiosi. Nella zona settentrionale del Foro sorgono il Tempio di Giove e il Tempio della Fortuna Augusta.
Da non perdere c’è poi la “Casa del Poeta Tragico“, emblema della dimora signorile di epoca imperiale, così come imperdibili sono la Casa del Chirurgo, la Casa di Adone, la Casa di Castore e Polluce e la Casa del Labirinto, solo per citare quelle più suggestive ed evocative.
Il popolo dell’antica Pompei amava anche gli spettacoli teatrali. Il Teatro Grande, con la sua capienza di 5.000 spettatori, permetteva di assistere alle audizioni musicali e agli spettacoli dei mimi. Il maestoso Anfiteatro di forma ellittica poteva ospitare ben 12.000 persone, che presenziavano allo svolgersi dei famosi giochi tra gladiatori.
Lungo la Via dei Sepolcri, nei pressi della Porta di Nocera, oltre ad una Necropoli sorgono alcune suggestive ville urbane come: la Villa di Diomede, che ha un giardino con piscina che è il più grande di Pompei e la Villa dei Misteri, scoperta nel 1909.
