In Trentino-Alto Adige, a soli 25 chilometri a sud da Trento ecco Rovereto, che con la sua offerta di musei, palazzi e monumenti è la meta ideale per chi vuole un weekend di immersione nella cultura e nell’arte.
Con la sua spettacolare struttura, caratterizzata da vedute prospettiche, fughe di scale e soprattutto per la cupola radiale in vetro che sovrasta la piazza circolare disegnata dall’archistar Mario Botta, è il MART (Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto), una delle tappe imperdibili della città.
Entrarvi è fare un itinerario tra le oltre 20.000 opere con firme illustri come quelle di Hayez, Boccioni, de Chirico, ma anche Pistoletto, Burri, Ai Weiwei, Fontana e altri protagonisti dell’arte contemporanea mondiale. Una sorta di pantheon per l’arte moderna e contemporanea (ed è proprio alle proporzioni del Pantheon di Roma si è ispirato Mario Botta per progettare la piazza circolare d’ingresso), riconosciuto come il museo più visitato del Trentino, ma anche mecca a livello internazionale.
Il viaggio nell’arte contemporanea non può che proseguire visitando la Casa d’Arte Futurista Depero, che fa sempre parte del Mart. Un tuffo nel mondo fantastico dell’artista, pioniere del design contemporaneo, cresciuto proprio a Rovereto, e nel panorama artistico del primo Novecento.
Qui, tra mille colori e in un’atmosfera in cui traspare evidente la giocosità del suo progetto, si susseguono mosaici, mobili, pannelli dipinti, disegni, tarsie in panno, grafiche e giocattoli, oltre 3000 oggetti destinati alla vita di tutti i giorni lasciati dall’artista alla città. Unico esempio di museo futurista italiano realizzato da un futurista stesso, Casa Depero segue un progetto dissacrante e profetico: innovazione, ironia e abbattimento di ogni gerarchia nelle arti.
Ma Rovereto è anche “antico” e ne è esempio il centro cittadino. Espressione delle sue origini medievali è il Castello, chiamato anche Castel Veneto, uno dei migliori esempi di fortificazione alpina tardo-medievale. Al suo interno potete visitare il Museo Storico Italiano della Guerra, ma anche godervi una bella vista su tutta la valle dell’Adige. Segno invece evidente della dominazione veneziana iniziata nel 1412 è Porta di San Marco, la porta di accesso a Piazza San Marco dove c’è anche la chiesa più grande della città che proprio nella facciata porta impresso il Leone di San Marco, simbolo di Venezia.
È stato poi il XVIII secolo un altro periodo significativo per Rovereto: attraversando Corso Bettini si possono ammirare le facciate dei suoi palazzi settecenteschi, da Palazzo Fedrigotti Alberti, Palazzo Annona fino a quella del teatro comunale Riccardo Zandonai.
Infine una doverosa visita alla Campana dei Caduti, che ogni sera suona con 100 rintocchi in memoria dei caduti di tutte le guerre, simbolo della fine della guerra e della pace ritrovata. Realizzata nel 1924 fondendo il bronzo dei cannoni delle nazioni belligeranti, è la più grande campana del mondo che suoni a distesa.