La Sacra di San Michele, luogo di fede, grandi suggestioni e potente energia, fu costruita più di mille anni fa all’ imbocco della Val Susa, poco distante da Torino, in Piemonte. La scelta di questo luogo non è stata un caso: guardando una cartina dell’Europa, si scopre che un filo invisibile la lega ad altri luoghi dedicati al culto di San Michele, come ad esempio Mont-Saint-Michel in Normandia e il Santuario di San Michele Arcangelo nel Gargano, tutti in fila sull’immaginaria “linea di San Michele”.
In cima al monte Pirchiriano e con le cime innevate delle Alpi che la incorniciano, la Sacra di San Michele è da sempre simbolo e punto di riferimento per chi arriva dalla pianura. Ogni sera, sospesa fra terra e cielo, s’illumina come una faro nella notte e assume valenze ancora più suggestive. Si può raggiungere attraverso una strada che attraversa un bosco, trovandosela all’improvviso di fronte, maestosa e severa, oppure comodamente in macchina seguendo la strada indicata.
Nella Chiesa Nuova si trovano tesori di epoche differenti e, sparse attorno, si possono ammirare rovine affascinanti, come quelle del monastero dove vissero per secoli i frati benedettini.
Ai piedi del monte Pirchiriano si aprono i due laghi di Avigliana. Sul Lago Grande, balneabile e le cui acque sono state premiate con le Cinque Vele di Legambiente, si affaccia il paese di Avigliana, con in cima un castello diroccato, perfetto luogo per ammirare il paesaggio, e in centro la Chiesa di San Pietro che custodisce preziosi affreschi dell’XI al XV secolo. Nel Lago Piccolo, invece, la balneazione è interdetta, perché l’area è un’oasi naturalistica, ma ci si può rilassare sulle sue sponde ricche di vegetazione e capaci di regalare preziosi momenti di relax.
Una curiosità: la Sacra di San Michele pare abbia ispirato Umberto Eco per l’abbazia in cui si svolgono le vicende del suo celebre romanzo “Il nome della rosa”.