Provate a chiudere gli occhi e a immaginare un piccolo paese nella campagna toscana, circondato da colline di viti, boschi, campi di grano, coronato dalla cinta muraria e riconoscibile sin da lontano per le sue torri svettanti. Immaginate poi di essere immersi nell’atmosfera del tipico borgo medievale italiano e di respirare ad ogni passo storia, cultura, arte e tradizioni ancora autentiche. Bene, tutto ciò è possibile a San Gimignano, nel cuore della Toscana, a cavallo dei territori di Siena, Firenze e Pisa.
In origine insediamento etrusco e poi romano, è sicuramente nel Medioevo che a San Gimignano si forma l’impronta che tuttora lo distingue urbanisticamente: le vie strette, le piazze su cui affacciano i palazzi nobiliari e soprattutto le 13 torri (su 74 delle origini) che lo hanno portato ad essere chiamato, per il suo skyline, la Manhattan della Valdelsa.
Visitato ogni anno da milioni di turisti, San Gimignano è un gioiellino che merita scoprire con lentezza, per poter godere di scorci unici e della visita nei dintorni, da Volterra a Poggibonsi, da Colle di Val d’Elsa a Monterrigioni.
La città conserva la pianta antica, con la via Francigena che la taglia a metà da Porta San Giovanni a Porta San Matteo. Una volta entrati, è poi molto facile da percorrere a piedi. Iniziate la visita dalla Piazza della Cisterna, di impianto triangolare e un tempo cuore della vita commerciale e sociale, su cui affacciano case e nobili palazzi. Proseguite in piazza del Duomo, la Collegiata di Santa Maria Assunta, con facciata romanica e al cui interno c’è la bella Cappella di Santa Fina. Da non perdere anche l’attiguo Palazzo del Popolo conosciuto anche per la Sala Dante, nominata così in onore del Poeta che soggiornò a San Gimignano nel 1300. Salite, magari al tramonto, sulla Torre Grossa, la più alta della città, per godere di una vista da favola, come quella che si può ammirare dalla vicina Rocca di Montestaffoli, edificata per proteggere la città dagli attacchi di Siena dopo la sottomissione a Firenze.
Non inseriti nei percorsi turistici più battuti, ma invece meritevoli di una visita, sono anche la Chiesa di Sant’Agostino e il convento di San Domenico.
Le eccellenze locali però non finiscono qui: non si può lasciare San Gimignano senza aver degustato la Vernaccia, il re dei bianchi in terra di rossi, menzionato sin da Dante e Boccaccio nelle loro opere e amato per il suo sentore di mare e mandorla da re, papi e mercanti, già nel 1200.
E infine il pregiato zafferano, qui utilizzato da sempre come colorante per tessuti, pianta officinale, in cucina, e usato anche come moneta.