Ormai dovrebbe essere chiaro che la sabbia, i coralli, le conchiglie, le pietre e tutto quello che di naturale si trova sulle spiagge dovrebbe essere lasciato esattamente dov’è, per una forma di rispetto civile, naturalistico e morale. Purtroppo, però, continuano a verificarsi furti in tal senso. Esatto, furti, perché è di questo che stiamo parlando.
Non più tardi di quest’estate, sulla splendida spiaggia di Is Arutas, nel territorio di Cabras, sulla penisola del Sinis in Sardegna, una famiglia di tedeschi è stata denunciata perché colta in flagrante mentre stava raccogliendo a manciate i tipici granelli a forma di chicco di riso e l’altrettanto caratteristico quarzo rosa che conferisce un colore del tutto particolare a questa spiaggia.
Nonostante i cartelli di divieto, i turisti si stavano riempiendo le tasche, e non solo, di questi splendidi prodotti della natura. Sono stati i vicini di ombrellone a notare quello che stava accadendo e a denunciare la famiglia al Corpo Forestale.
Per fortuna questa volta il tentativo di furto non è andato a buon fine, ma questi episodi non dovrebbero più verificarsi in nessuna spiaggia italiana e del resto del mondo, a maggior ragione se si tratta di Aree marine protette, come in questo caso specifico. I souvenirs andrebbero acquistati nei negozi…
La natura è di tutti ed è giusto che tutti possano apprezzarla e usufruirne. Cercare di essere buoni turisti è un comportamento che non può che giovare tutti quanti, per il quieto vivere e per se stessi, come valore morale e sociale.
Se proprio non resistete all’istinto di raccogliere qualcosa dalle spiagge, allora iniziate a raccogliere l’immondizia e la plastica… quelle sì che sono lì per essere prese e portate via!