Verbania, un giardino sul Lago Maggiore: è conosciuto così il capoluogo della provincia del Verbano-Cusio-Ossola e appena ci si mette piede si capisce subito il perché. Terrazzo naturale sul Golfo Borromeo, Verbania, che è la città più popolosa ed è formata dall’unione dei comuni di Intra, Pallanza, Fondotoce e Suna, è un tripudio di ville, giardini fioriti e parchi affacciati direttamente sul Lago Maggiore che la rendono una delle destinazioni turistiche piemontesi più apprezzate.
Amata da Flaubert, Dickens e Stendalh, che ne rimasero incantati, l’intera zona fu una delle mete di villeggiatura più bramata del 1700, scelta poi anche dai Borromeo, dai Visconti, dai Savoia per costruirci le loro sontuose ville. Sarà perché è il giusto mix tra bellezze architettoniche, armonia del paesaggio e atmosfera rilassata, ma di certo rappresenta uno dei luoghi più affascinanti ed eleganti del Piemonte.
Forse le bellezze più conosciute di questa porzione del Lago Maggiore sono le pittoresche Isole Borromee, ma chi volesse rimanere sulle sponde del lago non se ne pentirebbe, perché anche la stessa Verbania merita una visita.
Se non avete troppo tempo concentratevi sul borgo di Intra di cui si possono scorgere le origini medievali lungo via San Vittore, via San Fabiano, Vicolo del Freschetto che conduce alla bella piazza San Rocco. Il suo centro storico fa poi sfoggio di palazzi barocchi e neoclassici come il sontuoso Palazzo Peretti o ancora l’ottocentesco Palazzo delle Beccherie in piazza Ranzoni, cuore pulsante della città. E naturalmente godetevi una pausa di puro relax sul lungolago con il porto vecchio.
Ed è sempre sul lungolago che sorge una delle meraviglie di Verbania, Villa Taranto, che occupa tutto il fianco nord-orientale del promontorio della Castagnola e i cui giardini botanici godono di fama mondiale: migliaia di specie di piante e fiori (oltre 20.000) provenienti da ogni luogo del pianeta sono armoniosamente distribuiti in un’area di circa 16 ettari, attraversata da 7 km di viali.
Una vera e propria opera d’arte, frutto del lavoro di Neil McEacharn, gentiluomo scozzese amante della natura, che lo creò fra 1931 e il 1940, dedicandolo al suo antenato Maresciallo McDonald (nominato da Napoleone Duca di Taranto).
Qui in un’esplosione di colori e profumi, tulipani, azalee, camelie, glicini azzurri e gialli, ortensie, dalie, aceri giapponesi, rododendri, conifere, ninfee e altre specie botaniche rarissime, si alternano tra viali, serre, boschetti, giardini terrazzati, prati e fontane.
Villa Taranto, espressione della simmetria del giardino barocco all’italiana e del parco botanico di modello inglese, merita sicuramente più di una visita tra la primavera e l’autunno, per godere delle diverse fioriture e atmosfere. Chi volesse farci un pensiero con l’arrivo della bella stagione, segnate in agenda che i giardini aprono il 12 marzo 2020.