Il Salento è sicuramente una delle mete turistiche italiane tra le più rinomate, grazie alla bellezza del suo mare, alla sua accoglienza e alle numerose e diverse offerte che vanno dalle spiagge a eventi come l’ormai celeberrima Notte della Taranta. Ma nonostante la notorietà, questa zona della Puglia ha da offrire ancora tante sorprese inaspettate. È il caso ad esempio di uno spettacolo dove la natura è riuscita a mettere insieme una piccola meraviglia intervenendo su qualcosa lasciato indietro dall’uomo: il lago di Bauxite.
Certo, a contribuire alla scarsa fama di questo lago è sicuramente il fatto che non ci siano indicazioni per raggiungerlo. Stiamo parlando in fondo di un vecchio sito minerario in disuso ormai dalla fine degli anni 70 e, probabilmente, l’ultima cosa che devono aver pensato è quella di trasformarla in un’attrazione turistica. Per raggiungerlo bisogna percorrere la SP369, partendo da Otranto in direzione dei Laghi Alimini. Da lì ci troviamo in una zona dove si trovano diversi sentieri, tutti piuttosto piacevoli e semplici da percorrere. Sicuramente chiedere indicazioni a qualche salentino o in qualche ufficio turistico potrebbe essere d’aiuto.
Iniziata la camminata sarà subito possibile notare un colore dominante: il rosso. La terra infatti qui assume un bizzarro e vivido colore “marziano”, dovuto all’alta presenza di bauxite, roccia ricca di alluminio. È per questo che qui era nata una cava per l’estrazione, cava che, una volta dismessa, si è riempita di acqua, trasformandosi in uno spettacolo dai colori intensi. Il lago (non balneabile!) ha assunto una colorazione di un verde a tratti quasi acido. Intorno esplode il rosso delle rocce, carico. E ancora poi la vegetazione, che pennella qualche tocco di verde e di giallo.
L’ideale è trovarsi qui in estate o in primavera, per aggiungere ancora l’intensità blu del cielo al nostro quadro. E l’effetto è proprio quello: trovarsi come catapultati all’interno di uno splendido dipinto.
Una volta inebriati di questo spettacolo, si può proseguire per i sentieri, che in un languido e inatteso silenzio vi permetteranno di continuare a esplorare i dintorni, accompagnati dal continuo emergere del rosso della bauxite tra la vegetazione sotto i vostri piedi. Il mare del Salento è lì, a pochi passi, e potreste trovarvi ad ammirarne alcuni splendidi scorci dall’alto. O ancora potreste spingervi fino a incontrare la Torre del Serpe, torre di avvistamento e faro di origine romana, il cui profilo si trova nello stemma della città di Otranto.