Ad appena mezz’ora di strada dal casello di Bolzano nord, in Alto Adige, si apre un altopiano che può facilmente evocare i verdissimi monti di Heidi: sono i dolci rilievi dell’Alpe di Siusi, punteggiati da graziose casette e piccole chiese.
Situata alle porte della Val Gardena e dei suoi spettacolari Sassolungo e Sassopiatto, l’Alpe di Siusi si estende nel territorio di Castelrotto ed è l’altopiano più vasto d’Europa.
Costituita da una verdissima area adibita perlopiù a pascolo, l’Alpe di Siusi si presta ad essere frequentata da tutti, anziani e bambini piccoli compresi, per la facilità dei percorsi e la dolcezza dei pendii ma anche da tutti coloro che apprezzano la tranquillità della natura senza rinunciare ai comfort.
L’area è infatti molto ben attrezzata per accogliere i visitatori, con impianti di risalita aperti sia d’inverno che d’estate, parcheggi, bus navetta e punti informazione.
Camminando lunghi i sentieri dell’Alpe di Siusi, sempre ben segnalati, è raccomandabile concedersi delle soste in una delle tante malghe che si trovano lungo i vari percorsi. Spesso si tratta di vere e proprie fattorie con tanto di animali – cavalli, capre, pecore o conigli – che fanno la gioia soprattutto dei bambini. E poi… Sarà impossibile resistere ai profumi dei piatti prelibati, semplici ma gustosi, che vengono preparati al momento! Qualche esempio? Il tris di canederli, nelle tre principali versioni (formaggio, spinaci e carne), lo Schüttelbrot (un pane locale a base di farina di segale) e lo speck altoatesino.
Anche nei paesini delle vicinanze, come Siusi, Fiè o San Costantino, dove spesso vengono organizzate feste ed eventi, sarà facile incappare in osterie o ristoranti gourmet presso cui assaggiare i migliori piatti della tradizione montanara.
Approdati sull’Alpe, perché poi non coccolarsi anche con un fantastico giro in carrozza, ammirando, all’orizzonte, il bellissimo profilo del massiccio dello Sciliar, soprannominato dai locali “Monte del destino”? Se poi vi trovaste lì all’ora del tramonto, potreste avere la fortuna di vederlo rivestito di toni rosa.
Tra le tante altre attrazioni della zona, c’è anche il laghetto di Fiè, che si svela, appartato, in una radura nel bosco. Un angolo da fiaba che, lasciato pressocché intatto, conserva la propria naturale magia, circondato da abeti e sovrastato dal massiccio dello Sciliar. Nato nel XVI secolo come vivai di pesci, è ora un gioiellino balneabile in cui è proibita la pesca, mentre d’inverno, una volta ghiacciato, vi si può pattinare.
Volete saperne di più su questi luoghi? Recatevi al centro visite del Parco Sciliar – Catinaccio, allestito a Lavina Bianca nientemeno che in un’antica ex segheria ad acqua: qui, attraverso pannelli interattivi ed esposizioni, potete scoprire la natura vegetale e animale che popola il Parco e le antiche tradizioni che vi sopravvivono.