Dal 2014 sono riconosciute come Patrimonio dell’Umanità, insieme a Monferrato e Roero: stiamo parlando delle Langhe, quel territorio del basso Piemonte, situato tra le province di Cuneo e Asti.
Famose in tutto il mondo, tra le mete più ambite dai turisti internazionali, sono un luogo unico, in cui perdersi tra colline ornate di filari d’uva e boschi, castelli, torri, chiesette campestri e borghi autentici.
Territorio di grandi vini e tartufi, ma anche di nocciole, formaggi e carni, e dove autori del calibro di Cesare Pavese e Beppe Fenoglio hanno ambientato i loro romanzi, le Langhe sono una destinazione magnifica in autunno, quando le colline si tingono di giallo, rosso e arancio, ma sprigionano un fascino unico anche nella bella stagione.
Da dove partire per visitarle?
Si può iniziare dalla città di Alba, la città delle cento torri, di impianto medievale: qui spiccano il Duomo, piazza del Risorgimento e la Chiesa di San Domenico.
C’è poi Barolo, da cui prende il nome uno dei vini più pregiati della penisola, omaggiato anche nell’innovativo WiMu (Wine Museum) che ha sede nel Castello Falletti.
A proposito di castelli è d’obbligo citare il maestoso e slanciato Castello di Serralunga d’Alba, costruito nel XIV secolo e anch’esso appartenente alla famiglia Falletti, tuttora inalterato nella sua struttura originale di roccaforte medioevale. Dalla cima non perdetevi la vista a 360 gradi sulle Langhe, fino all’arco alpino. Poi il Castello del Conte di Cavour, a Grinzane Cavour. Costruito nel XIII secolo, ha subito varie modifiche architettoniche ed è oggi è sede dell’Enoteca Regionale Piemontese, di un museo e di un ristorante stellato.
Non si può non fare tappa a La Morra, il cui piccolo, ma frizzante, centro storico è arroccato in cima a una collina, da cui si può godere di un panorama spettacolare. Proprio da qui, aguzzando lo sguardo, si può vedere la Cappella del Barolo, a cui arrivare tramite una bella camminata tra i vigneti o in macchina. La ‘chiesa più colorata d’Italia’, fu acquistata dalla famiglia Ceretto nel 1970 insieme ai sei ettari del prestigioso vigneto di Brunate, ma ristrutturata come opera di arte contemporanea solo negli anni ’90 dagli artisti Sol LeWitt e David Tremlett.
Sempre lungo la strada che porta al centro ci si può fermare a una delle Grandi Panchine delle Langhe, progetto del designer americano Chris Bangle che vede panchine dalle dimensioni ‘esplose’ e dai colori accesi disseminate nelle aree più panoramiche del cuneese (e non solo).
E poi la colorata e vivace Monforte d’Alba, con la torre campanaria che svetta nell’antica piazza del paese trasformata in auditorium (naturale ) intitolato al pianista Horszowski .
Tra i must, ancora, Barbaresco, Novello, Treiso (piccolissimo borgo immerso tra i vigneti), Neive con i vicoli che salgono fino alla Torre dell’Orologio, Cherasco con la famosa pianta a scacchiera e Palazzo Salmatoris sede di mostre importanti e Bergolo, il più piccolo comune delle Langhe: un “paese di pietra” per l’arenaria con cui sono realizzate le case e le strade.
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