Dalla sua collocazione sopraelevata, il Castello di Masino, domina la Serra d’Ivrea da più di mille anni. Siamo a Caravino, nel canavese, in Piemonte. La posizione strategica dell’edificio, accoccolato sulla collina morenica, lo ha reso protagonista di numerose battaglie. La sua prima natura infatti era quella di una fortificazione difensiva, che nel corso del tempo però lo ha visto spogliarsi delle sue torri, delle sue mura e del suo ruolo tattico.
Il suo aspetto attuale infatti è molto diverso da quello delle origini: nel XVI secolo il castello fu nelle mani dei francesi, che lo demolirono per ricostruirlo come un’abitazione nobiliare. Ma, esclusa questa parentesi, il castello è sempre appartenuto alla famiglia dei conti Valperga di Masino, che si dichiarano discendenti di Arduino d’Ivrea, il primo re d’Italia, e che ne hanno poi fatto residenza di campagna e per le feste. Oggi il Castello e il suo parco fanno parte del circuito del FAI, che li mettono a disposizione del pubblico sia per visite in autonomia che attraverso una serie di percorsi guidati, anche pensati per i bambini.
Gli interni del Castello sono stati completamente restaurati, riportando allo splendore affreschi, decori e arredi. Parliamo principalmente di arredi settecenteschi, in ottimo stato di conservazione. Notevoli la sala da ballo e gli appartamenti della Madama Reale (realizzati per la consorte di Vittorio Emanuele I), le terrazze (quella dei limoni e quella degli oleandri, veri e propri giardini in miniatura), le camere degli ambasciatori, la biblioteca, che conserva un patrimonio di oltre venticinquemila volumi, e ancora i numerosi accessori e suppellettili che si possono ammirare lungo il percorso. Ci sono carte da gioco e scacchi d’epoca, armi e altro ancora.
Le scuderie accanto al castello inoltre sono state trasformate in un piccolo museo della carrozza: ne sono ospitate circa una dozzina, di svariate tipologie differenti. Nel grande parco, che tra sette e ottocento è stato trasformato in un grande giardino dallo stile inglese, si combinano la bellezza della natura e quella del paesaggio. Qui trova spazio una piccola sorpresa: uno splendido labirinto di siepi, il più grande d’Italia che offre una di quelle esperienze piuttosto imprescindibili per i bambini. Quelli anagraficamente tali e quelli che anche diversi adulti coltivano ancora dentro di sé.
Ovviamente la primavera è il momento migliore per visitare il parco, quando le fioriture esplodono arricchendolo di colori pastello.
Il castello ospita inoltre un caffè panoramico, dove potersi concedere qualche momento di ristoro.