Nelle murgie all’interno della provincia di Taranto, in un’area di gravine, troviamo una località poco nota ai circuiti turistici. Si tratta di Massafra, un piccolo comune all’interno del Parco naturale regionale Terra delle Gravine e che ospita l’oasi WWF del Monte Sant’Elia e, spostandosi giù verso la costa, la Riserva naturale Stornara. E dire che questo piccolo paese arroccato sulla roccia potrebbe tranquillamente definirsi una vera e propria cugina della non troppo distante e ben più famosa Matera.
Tra quello che offre, oltre alle bellezze naturali, ovviamente non mancano i monumenti. Come accade nella maggior parte dei comuni italiani, questi sono costituiti in buona parte dal patrimonio religioso di chiese e santuari, di cui sicuramente il Santuario della Madonna della Scala, incastonato nella gravina e da raggiungere con la monumentale scala (ma c’è anche un pratico ascensore) che per 125 gradini si inerpica tra le rocce. Fuori dagli edifici ecclesiastici il paese vanta ancora un possente castello e una bella torre con l’orologio.
Rinomata nella zona per il suo carnevale e per il suo particolarissimo presepe vivente che viene allestito in vere grotte. Ed ecco dove troviamo il tratto di parentela con la famosa città della Basilicata: Massafra infatti è teatro di un ricco sito archeologico di insediamenti rupestri. Si tratta soprattutto di grotte usate come abitazioni o chiese rupestri scavate direttamente nella roccia carsica. La maggior parte si sono sviluppate in età neolitica, ma la città è tornata alle grotte anche in periodo medioevale e non ha mancato di utilizzarle anche per diversi scopi nel corso dei secoli.
La scarsa notorietà del sito non solo non ne permette una completa valorizzazione (il castello e l’area archeologica ne mostrano i segni evidenti) ma rende anche la possibilità di visitarlo non particolarmente agevole.
L’ufficio turistico organizza dei piccoli tour che permettono l’accesso ai siti e luoghi in cui passaggio è altrimenti vietato, e lo fanno illustrando storia e territorio con competenza e passione. Gli orari, sia dei tour, che vanno prenotati in anticipo, che dello stesso infopoint, sono però ristetti, limitando di molto le possibilità. Raggiungere il paese senza averli precedentemente verificati potrebbe significare ritrovarsi in un viaggio decisamente monco, ma anche reperire informazioni online non è scontato, né particolarmente pratico.
Un vero peccato per un territorio ricco di storia e di storie, di leggende e di un patrimonio che potrebbe trasformarlo in un polo di grande interesse.