Con il nuovo governo Draghi, per la prima volta nella storia repubblicana il ministero del Turismo assume una connotazione autonoma e diventa indipendente dalla Cultura. Il titolo è stato assegnato a Massimo Garavaglia, lombardo, leghista, classe ’68.
L’Italia non ha un ministro del turismo con portafoglio da quando, nel 1993, il ministero del Turismo e dello Spettacolo venne abolito in seguito a un referendum popolare promosso dai consigli regionali di Trentino-Alto Adige, Umbria, Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Marche, Basilicata, Toscana, Emilia-Romagna, Veneto.
Molti messaggi di soddisfazione sono arrivati dai rappresentanti di questo settore che in condizioni ottimali genera un Pil annuo di circa 200 miliardi e contribuisce al bilancio commerciale del nostro Paese per circa 45 miliardi. Senza dimenticare il 15 per cento della forza lavoro totale del Paese impiegata nel ramo.
“Finalmente si restituisce al Turismo la dignità e l’importanza che merita. I tempi per il passaggio di consegne ci preoccupano molto però perché la grave crisi del settore richiede soluzioni urgenti e non può attendere” afferma Pier Ezhaya, presidente di Astoi Confindustria Viaggi.
Anche Fiavet Confcommercio si congratula con Garavaglia per “un ministero atteso da anni dal comparto e che giunge nel momento più difficile della storia del turismo italiano“.
Ma chi è Massimo Garavaglia? Nato a Cuggiono anche se vive a Marcallo con Casone, in provincia di Milano, è stato deputato nel 2006 e nel 2008 viene eletto al Senato in Lombardia, diventando il senatore più giovane della storia della repubblica. Nella XVI° legislatura ricopre l’incarico di vicepresidente della Commissione Bilancio del Senato. Confermato al Senato nel 2013, è poi scelto dal presidente della Lombardia, Roberto Maroni alla nomina di assessore all’Economia. Nelle ultime politiche del 2018, viene eletto deputato nel collegio uninominale di Legnano, sostenuto dal centrodestra, per poi essere nominato il 12 giugno viceministro dell’Economia nel Governo Conte I, che vede l’alleanza M5S-Lega.
Convinto assertore della flat tax, ha sottolineato recentemente in un’intervista la necessità di intervenire in particolar modo abbassando le tasse “in modo mirato su settori specifici come per esempio il turismo, gli alberghi, i ristoranti”.
“Non mi sembra vero ” dice soddisfatto il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca “E’ davvero una notizia da festeggiare. Finalmente, dopo un’attesa di anni, un ministero del turismo dedicato! E poi soprattutto un ministero con portafoglio, non un ministero che taglia i nastri alle inaugurazioni. Un ministero corposo, di contenuti. Eravamo stufi di essere ospitati di qua e di là. L’Italia merita un ministero dedicato“.
Così Cristian Capizzi, CEO di KoobCamp: “Mi aspetto che il nuovo ministro prenda in considerazione uno degli aspetti più importanti e più resilienti del turismo: quello del turismo outdoor, dei camping village in mezzo alla natura e, quindi, rispettoso delle norme anti Covid-19. Il turismo en plein air si dimostra in linea con la transizione ecologica e l’asset del nuovo governo“.