“È una storia d’amore la cucina. Bisogna innamorarsi dei prodotti e poi delle persone che li cucinano” (Alain Ducasse)
Sotiris Skandalakis, detto SOTY è uno chef a Domicilio greco. È nato e cresciuto ad Atene, suo padre era dell’isola di Creta e la madre di un villaggio vicino a Salonicco. Cucinare gli piace da sempre, non ricorda quando ha iniziato ma non ricorda una cena di famiglia in cui non abbia aiutato sua mamma a preparare per tutti i parenti.
1- Quando hai iniziato a concretizzare la tua passione per la cucina e a farla diventare un lavoro?
Ho sviluppato la mia passione per la cucina fino a quando ho aperto il mio ristorante ad Atene «τα παιδιά» che ebbe un grande successo, oltre alla cucina nel mio locale si alternavano molti musicisti e alla fine il ristorante era diventato come il “Soul Kitchen” del famoso film.
2- Continui ad approfondire lo studio dell’arte culinaria?
Mi piace così tanto cucinare che ho deciso di frequentare corsi di cucina professionale per potermi evolvere e specializzare. Da cosa nasce cosa e mi hanno selezionato per un programma televisivo di cucina Greco un tipo del vostro «Cortesie per gli ospiti», il programma si chiama «Kati Psinete Σωτήρης» potete vedere il video sul mio sito. Durante la trasmissione ho cucinato i piatti che mi hanno reso famoso nel mio ristorante e ho vinto! I piatti che si distinsero durante la competizione furono: le mie famose polpette di vitello, la «tirokafteri» ovvero crema di feta al peperoncino, e lo spezzatino di pollo saltato e marinato con spezie e senape che mi ha portato a vincere il titolo! Ultima esperienza ma non per importanza: ho avuto la fortuna di lavorare con uno chef greco, Konstantinos Siopidis, nel suo ristorante «Melilotos» dove ho imparato il metodo sotto vuoto cbt.
3- Quale credi che sia il tuo punto di forza?
Credo che il mio punto di forza sia quello di utilizzare solo materie prime per le mie preparazioni, infatti mi piace partire da zero, non acquisto mai prodotti già lavorati.
4- Dopo l’esperienza del ristorante cosa hai deciso di fare per ampliare il bacino di utenza nella tua professione?
Dopo nove anni ho deciso di chiudere il ristorante perché volevo specializzarmi nelle preparazioni dei piatti e la gestione del locale mi portava via troppo tempo. Ho iniziato a lavorare in vari ristoranti per carpire tutti i segreti sul campo. Ho iniziato dal “Minibar Bistrot” nel centro di Atene diventato famoso per il nostro piatto «Fava con l’Apaki» (suino affumicato cotto a bassa temperatura su un letto di crema di fave) una ricetta molto semplice ma difficilissima da eseguire correttamente.
5- Quando sei appodato in Italia per la prima volta?
Nella mia parentesi di «giraristoranti» ho cucinato per la prima volta in Italia da un amica di Asti (CN) che gestrice di un circolo gastronomico. Lei mi ha convinto a fare una serata greca ed è andata benissimo: abbiamo finito tutte porzioni previste! Al mio ritorno in Grecia, dopo la vacanza italiana, ho deciso di trasferirmi a Creta dove ho ulteriormente sviluppato la mia conoscenza della cucina tradizionale greca, il mio piatto preferito è il vitello stufato con cipolle mignon! Qui mi hanno proposto di rilevare il ristorante di un piccolo albergo dove ho iniziato a conoscere gli italiani in vacanza e i loro gusti in cucina.
6- Come mai alla fine hai scelto di lavorare proprio a Torino?
Sono un amante del campeggio e come ogni anno nell’estate del 2010 mi sono imbarcato dal porto del Pireo con moto e tenda per un isola delle Cycladi. Una piccolissima isola vicino a Santorini di nome Anafi, lì ho incontrato due ragazze italiane e siamo diventati subito buoni amici. L’anno dopo sono venuto in Italia a trovarle. Loro abitano ad Asti dove ho iniziato ad assaggiare i piatti piemontesi, mamma mia che bontà! Da allora non ho più smesso di venire in Italia ogni anno a trovare Alessia e Viviana per mangiare formaggi, bere buon vino, annusare tartufi e «strafogarmi» di agnolotti al plin! Il mio amore per questo paese è cresciuto e con il tempo il mio cuore mi ha portato a Torino dove vivo tuttora.
7- Come è venuta l’idea di “Chef Soty” a domicilio?
Quando sono arrivato a Torino ho scoperto che mancava il buono cibo greco fatto in casa e dopo aver rifiutato due proposte per lavorare in ristoranti di altri, ho iniziato a fare cene a casa mia tramite una App è sono andate benissimo. Io e la mia amica, che ha lo studio grafico “Anomalia” ad Asti abbiamo pensato di unire la sua passione per il web designer e la grafica e la mia per la cucina.
8- Qual è il punto di forza di questo lavoro?
Credo che sia soprattutto quello di essere un amante del buon cibo e della tranquillità. Penso che siamo quello che mangiamo ed è questo quello che cerco di offrire ai miei commensali, un’esperienza unica e scelta ad hoc per ognuno di loro. Non c’è niente di meglio dell’olio prodotto nella tua terra dai fornitori di cui ti fidi da anni e delle spezie della millenaria tradizione greca. Nelle mie serate a domicilio cerco di utilizzare prodotti provenienti dalla mia terra: la mia idea è quella di poter portare la mia casa nella casa di chi mi contatta cucinando quello che da sempre mangio anche io per primo.
9- Come funziona una serata con Chef Soty?
È facilissimo: basta scegliere il menù, il giorno, il numero di commensali e mandare una e-mail a chefsoty@gmail.com
I miei menù sono per tutte le tasche e tutte le esigenze. Si può optare per il menù degustazione a 30 euro, oppure per il menù di pesce a 60 euro a persona. Per il resto penso a tutto io! Faccio la spesa e con il mio carrello e attrezzi del mestiere arrivo a casa vostra. Chi mi contatta potrà rilassarsi e intrattenere gli ospiti mentre io cucino per farvi provare un’unica e inebriante «Greek Experience»
www.chefsoty.it
https://www.facebook.com/chefsoty
https://www.instagram.com/chefsoty
https://chef-soty.business.site/