Partendo da Pesaro e attraversando la verde campagna marchigiana con le colline del Montefeltro, Urbino appare quasi per magia, in tutta la sua bellezza.
La piccola capitale del Rinascimento italiano, tutelata come Patrimonio Unesco, nacque come insediamento romano, ma fu appunto nel periodo di passaggio tra Medioevo e Rinascimento che cominciò a sbocciare in tutto il suo incanto.
Dimora di artisti, letterati e matematici, Urbino nel suo rigore prospettico incarna il sogno del colto e raffinato Duca Federico da Montefeltro che di Palazzo Ducale fece la sua reggia.
“Palazzo in forma di città” lo definì Baldassarre Castiglione e, iniziando da qui la visita del centro, non è difficile capirne il perché. Questa piccola città fortificata riconoscibile dai suoi torricini svettanti, fatta costruire a partire dal 1444, sembra quasi fuori scala rispetto al borgo storico, riflettendo in maniera superba la potenza della casata.
Al suo interno il Palazzetto della Jole, il nucleo più antico dell’edificio, il cortile d’onore, perfetto equilibrio rinascimentale di bellezza e semplicità, la ricchissima biblioteca di manoscritti miniati, e la Sala del Trono. Da non perdere soprattutto lo Studiolo del duca Federico, saletta privata dedicato allo studio e alla riflessione con bellissimi intarsi e dipinti.
Il Palazzo Ducale è anche sede della Galleria Nazionale delle Marche: le sue ottanta sale custodiscono opere che vanno dal 1300 al 1600, in prevalenza dipinti ma anche mobili, sculture, arazzi e disegni: perdetevi tra i Piero della Francesca, i Paolo Uccello, i Tiziano, Melozzo da Forlì e Raffaello.
Ed è proprio di Raffaello di cui non si può fare a meno di parlare quando si cita Urbino: il divin pittore nacque qui nel 1483 e qui apprese le prime nozioni di pittura, in un clima dinamico e raffinato. Nella sua Casa Museo sono conservate alcune opere originali, quasi tutte della giovinezza.

Merita poi allungarsi al Duomo, con l’annesso Museo Diocesano Albani: la cattedrale di forme romanico-gotiche, poi rimaneggiata in stile rinascimentale, svela al suo interno alcune tele di Federico Barocci.
Tra i caratteristici vicoli del centro storico fermatevi poi all’Oratorio di San Giovanni: oltrepassata la facciata gotica di inizio 1900 (che potrebbe sembrarvi anche piuttosto banale) troverete lo stupefacente ciclo di affreschi dei fratelli Lorenzo e Jacopo Salimbeni da San Severino Marche, interpreti più importanti del tardo gotico marchigiano.
Nella parte più alta di Urbino c’è poi la Fortezza Albornoz, un imponente edificio realizzato nella seconda metà del XIV secolo per volontà del cardinale Egidio Alvares de Albornoz, da cui godere di un bel panorama.
Dopo tutto questo girovagare è più che meritata una pausa e Urbino accontenta tutti i palati con l’espressione autentica e sincera della cucina marchigiana, a metà strada tra mare e appennini.
Oltre a funghi e tartufi, la fanno da padrone affettati e formaggi, come il Salame di Montefeltro, il Prosciutto di Carpegna, il Pecorino di fossa e la Casciotta, un pecorino D.O.P. Ad accompagnarlo la Crescia sfogliata, una sorta di piadina, da mangiare rigorosamente calda!
