Situati nella fascia meridionale delle Prealpi vicentine, a sud di Vicenza, in Veneto, i Colli Berici, chiamati anche Monti Berici per via di alcune loro caratteristiche morfologiche, costituiscono un microcosmo naturale in cui l’uomo si è inserito in modo armonioso fin dall’antichità.
Il paesaggio rispecchia questo riuscito connubio uomo-natura regalando scorci in cui i villaggi, gli uliveti e i vigneti, ben si sposano con i boschi, le pareti rocciose e i prati naturali, tanto che la Comunità Europea ha riconosciuto l’area come Sito di Interesse Comunitario, comprendendola nel progetto di conservazione e sviluppo Natura 2000.
Vari, infatti, sono gli aspetti naturalistici di pregio presenti in quest’area: dai vari habitat come stagni e laghetti, agli endemismi come la Saxifraga berica, un tipo di fiore che cresce esclusivamente in questo territorio, alle nutrite colonie di pipistrelli che qui trovano scampo al pericolo d’estinzione.
Passeggiando lungo i tanti sentieri dei Berici immersi nei boschi di roverella e altre specie arboree, tra cespugli di pungitopo e scotano, si potranno scoprire anche testimonianze molto interessanti della presenza dell’uomo nel tempo. Una di queste è senz’altro la grandiosa Cava de Cice, un’antica cava da cui veniva estratta la pietra tipica del posto, piuttosto tenera e per questo ricercata per la sua lavorabilità, vicino alla quale sorge tuttora un’incredibile casa rupestre. Si tratta di una vera e propria ex abitazione realizzata sfruttando la rientranza naturale di una parete rocciosa, oggi è mantenuta e gestita dal Comune di Zovencedo.
Casa nella roccia, cava e bosco didattico fanno parte del Museo della pietra di Vicenza, un complesso visitabile in giorni e orari specifici, teatro di manifestazioni ed esposizioni culturali dalla coreografia davvero unica e suggestiva.
Questo però non è l’unico esempio di casa rupestre presente sui Berici: anche a Villaga, proprio accanto alla Chiesetta che ricorda l’antico eremo di San Donato, sono presenti dei covoli utilizzati un tempo come rifugio abitativo da numerosi religiosi che qui si ritiravano per vivere nella quiete più assoluta.
Per salire ai covoli di San Donato basta imboccare il sentiero n. 72 che parte dalla piazzetta di Villaga e seguirne le indicazioni poste su cartelli di legno. Lungo il percorso, come in altri presenti sui Colli Berici, capiterà di passare nelle vicinanze di agriturismi o trattorie, presenti in gran quantità su tutta l’area, che offrono ai visitatori la possibilità di assaggiare le delizie culinarie locali, come il tartufo e il radicchio rosso dei Berici.
In questo periodo dell’anno, in particolare, c’è la possibilità di degustare un’altra famosa specialità: il rampussolo, ortaggio tipico locale che per tutto il mese di febbraio i ristoratori dell’area berica faranno assaggiare ai visitatori declinato in varie, fantasiose versioni.
Anche le tante feste e sagre paesane offrono la possibilità di conoscere più da vicino la cultura, oltre che la cucina, di questi luoghi antichi e così ben conservati, e nel corso dell’anno sono davvero tante: dalla Magnacurta di Ponte di Barbarano, camminata ultra golosa, alla Fiera Agricola di Lonigo, dalla mostra delle erbe spontanee del borgo di Campolongo, in Valliona, ad “Amambiente Festival”, una rassegna di valorizzazione ambientale con tante manifestazioni su tutto il territorio berico.
Tutte occasioni perfette per conoscere questi luoghi e fare un autentico bagno di natura e cultura!