Sulla traccia di un’antica mulattiera, si snoda per un totale di 25 chilometri il valico del Colle dell’Agnello che, tra le Alpi Cozie, congiunge l’Italia alla Francia, collegando in particolare i comuni di Pontechianale e quello di Molines-en-Queyras. È il terzo valico stradale più alto d’Europa e il secondo per il nostro Paese, utilizzato tra le tappe sia del Giro d’Italia che del Tour de France.
E ovviamente il valico è una grande attrattiva per tutti gli amanti delle due ruote, siano essere motorizzate o quelle degli amatori del ciclismo. Per questi ultimi la Comunità montana della Valle Varaita ha persino messo a disposizione un sistema di cronometraggio della salita.
Dalla zona del colle si dipartono numerosi percorsi escursionistici che portano a diverse cime della zona, dall’Aiguillette al Pan di Zucchero, dal Roc della Niera alla Rocca Bianca e ancora diverse altre. Per una sosta ben attrezzata è a disposizione il Rifugio Col Agnel (sul versante francese) o si può usufruire, su richiesta, del Rifugio degli Alpini (sul versante italiano).
I dintorni sono però pieni di occasioni anche per amanti di altre discipline. Lungo la strada infatti avete superato o dovete superare Chianale, un posto che non conviene tenere fuori dall’escursione: è considerato uno dei più bei borghi d’Italia. La frazione di Pontechianale infatti offre bellezza e una serie di attività come il trekking e le passeggiate naturalistiche, ma anche la possibilità di praticare sport come il kite surf, il windsurf e la canoa sul delizioso lago, la pesca nel torrente Varaita e diversi sport nel periodo invernale. Tra i bellissimi boschi che lo circondano c’è quello di Alevè, il bosco di pini cembri più grande d’Europa (825 ettari). Il nome è di origine occitana, una delle influenze ancora presenti in una zona in cui, tra gli altri, ancora esistono trovatori provenzali.
Oltre alla foto con la targa che delimita il confine tra Francia e Italia, salire al colle offre paesaggi e panorami che hanno grande attrattiva. Il Colle dell’Agnello però non è solo un buon posto per chi ama spingere lo sguardo lontano: tra i suoi frequentatori abituali infatti anche quelli che lo sguardo amano puntarlo in alto, verso il cielo. Questo infatti è uno dei siti di osservazione che presenta uno dei cieli più bui accessibili con automobili di uso comune, diventando così punto di riferimento per astrofili che spesso, nel periodo estivo, allestiscono piccoli campi per perdersi nella contemplazione della volta celeste.