La Commissione dell’Unione Europea ha finalmente varato la “maxi-manovra” con il piano per le prossime vacanze estive e con l’obiettivo di contribuire a far risorgere l’industria del turismo, duramente colpita dal coronavirus.
Il Decreto di Rilancio è un provvedimentoo a 360 gradi, che si propone di toccare anche quei settori che finora si erano sentiti esclusi, tra cui, appunto, il turismo. Conte afferma che si tratta di “un testo complesso, con oltre 250 articoli e per 55 miliardi di euro di valore, pari a due manovre, due leggi di bilancio”. Ci si augura che queste siano le premesse per una efficace ripresa economca e sociale, a partire dal rilancio del settore del turismo stesso.
In arrivo il bonus vacanza fino a 500 euro per famiglie con Isee inferiore a 40mila euro, ma anche un Fondo strategico per il turismo da 150 milioni più 20 milioni per la promozione del turismo.
Via libera, quindi, anche alle riaperture dei camping village. Per tutti gli esercizi le regole del commercio in sicurezza si fondano su alcuni pilastri: informazioni costanti e dettagliate alle persone sui comportamenti da osservare per garantire la sicurezza e contrastare il rischio del contagio, organizzazione degli spazi funzionali al distanziamento sociale tra dipendenti, operatori e clienti, in spiaggia gli ombrelloni dovranno essere sistemati almeno a due metri di distanza, così come i tavoli nelle aree di ristorazione, tutto ciò senza dimenticare di fornire in dotazione al personale i dispositivi di sicurezza personale (mascherine, guanti, cuffie, occhiali, camici) anche in base al tipo di mansione oltre a un’adeguata formazione per un uso corretto.
Per aiutare ulteriormente il turismo è prevista l’abolizione della prima rata dell’Imu per i campeggi, così come per tutte le strutture turistiche. Per chi ha subito una diminuzione del fatturato di almeno il 50%, inoltre, è previsto un credito d’imposta fino al 60% dell’affitto. Vengono anche sospese e rinviate al 2021 plastic e sugar tax.
Le restrizioni ai viaggi e i controlli alle frontiere dovrebbero essere revocati per le regioni, le aree e gli Stati membri in modo graduale e flessibile, in base ai contagi e alla mappa dell’Ecdc. Ci sarà comunque la possibilità di reintrodurre alcune limitazioni se la situazione epidemiologica lo richiedesse.