Se siete anche voi di quelli per cui la Liguria non risponde solo al binomio estate&mare, allora siete nel posto giusto. Perché in effetti il bello è che riserva grandi sorprese tutto l’anno, tra mare e monti: panorami da cartolina, bellezze naturalistiche, tradizioni e cultura di borghi antichi, eccellenze gastronomiche e anche moltissime attività da fare all’aria aperta, tanto da essere riconosciuta come un must per gli amanti dell’outdoor.
Una delle aree da tenere in considerazione è sicuramente la Riviera delle Palme, a Ponente, quel tratto di costa che va da Andora a Varazze.
Qui di itinerari di trekking (con livelli di difficoltà diversi, adatti sia ai grandi camminatori sia a quelli ‘della domenica’ o da poter fare con tutta la famiglia) non c’è che l’imbarazzo della scelta.
Oggi però parliamo di quello che da Finalborgo porta fino a Borgio Verezzi: dedicatevi una mezza giornata per scoprire una delle zone più belle di tutto il Ponente Ligure.
Si parte da Finalborgo che già di per sé merita una visita per l’atmosfera, sospesa nel tempo, che si respira. Usciti dall’antica porta si tiene la sinistra ed ecco che, percorrendo la provinciale per un centinaio di metri, si incontra sulla destra l’imbocco della strada napoleonica, costruita verso la fine del XVIII secolo, ma su tracciato più antico, per permettere il transito delle artiglierie della Grande Armée.
Si parte in salita su sterrato e poco dopo primo stop alla cappelletta Regina Pacis con panorama sulla piana di Finale e sulle sue spiagge. Si prosegue fiancheggiando il monte Caprazoppa e sorpassando una vecchia cava si raggiunge un vasto pianoro, da cui sfugge la vista del mare. Da qui in poi sarete completamente immersi nel silenzio e nel verde della folta vegetazione tra boschi di pini e lecci, finché raggiungerete la cresta sommitale e il sagrato della chiesa di San Martino e del santuario Maria Regina Mundi, entrambe del XVII secolo.
La pausa è d’obbligo ed è di quelle che regalano una vista incantevole sulla riviera (siamo a quota 285 metri di altezza). Passando attraverso le due chiese il trekking continua: si fiancheggia l’antico Mulino Fenicio e la Croce dei Santi, posizionata su uno sperone roccioso dai frati Cappuccini nel XVII, e, volendo, si può fare una deviazione lungo il Sentiero Geologico per vedere anche un dolmen megalitico.
Altrimenti, immersi nel profumo irresistibile della macchia mediterranea, tra lavanda, timo, ginepro, ginestre e rosmarino, si può cominciare a scendere verso le altre frazioni arroccate sulla collina che compongono il comune di Borgio Verezzi: Piazza, Roccaro e la più bella Verezzi, l’incantevole borgo di origine saracena caratterizzato da costruzioni in pietra rosa collegate da mulattiere e stretti carruggi, che portano alla piazzetta, palcoscenico naturale, in estate, del famoso festival teatrale.
Fiancheggiando muretti a secco, vigne, orti, frutteti non ci si può sbagliare: la strada a valle è solo una e arriva a Borgio Verezzi passando anche accanto alle celebri Grotte (meritano una visita a parte).
Eccoci finalmente al mare. La fatica della giornata è ripagata anche sul finale: per tornare a Finalborgo c’è ancora un bel tratto da fare a piedi, ma questa volta in piano, lungomare, percorrendo l’Aurelia, dove ci si può godere un bell’aperitivo al tramonto o, se le temperature lo consentono, un bel bagno.