Nel mezzo di un mare in cui le sfumature del verde sostituiscono quelle del blu, immersi nelle Langhe, in Piemonte, sorgono un piccolo comune e il castello che lo domina dall’alto. É Grinzane, che negli anni ha aggiunto al proprio nome anche quello di Cavour, in onore del famoso statista alla base dell’unità italiana che, oltre a far parte della famiglia che possedeva il castello e la tenuta agricola che lo circonda, ne fu sindaco per 17 anni.
Il castello, entrato nel patrimonio Unesco, è stato per anni anche sede dell’omonimo premio letterario. Oggi ospita l’enoteca regionale e un museo etnografico dove, tra gli altri, diversi allestimenti sono dedicati ad uno degli orgogli locali, il tartufo bianco. L’edificio infatti è anche sede annuale dell’Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba che ha fini benefici e raduna vip da tutto il mondo. E ancora è ospitata una raccolta di cimeli di Camillo Benso Conte di Cavour.
Il Conte è inoltre tra le guide di questi percorsi, grazie ad una serie di video dove (grazie ad un attore che lo interpreta, ovviamente) ci racconta storie del castello e della sua famiglia. Oltre ad aver lavorato per l’unità del paese, Cavour ha infatti compiuto ricerche e fatto numerose scoperte importanti nel campo della viticoltura.
E proprio cibo e vini, non possono essere esclusi da un viaggio in queste terre, parte integrante della storia, della tradizione e del turismo della patria del Barolo. Da Grinzane, una volta visitato anche il piccolo borgo, si può proseguire alla scoperta dei vari borghi, isole in mezzo al mare di coltivazioni, alla scoperta delle Langhe in un viaggio di degustazioni che dal Barolo passano a Nebbiolo e altre qualità locali. Lo stesso comune di Barolo è a pochi passi, con un altro castello, questo al centro del paese, e due musei decisamente a tema: il Museo del Vino e il Museo del Cavatappi.
O ancora ci si può spingere verso il vertiginoso e gotico castello di Serravalle, nell’omonimo borgo sul crinale di un colle, e spingersi al vicinissimo La Morra, per chiudere una passeggiata dal sapore di medioevo e barocco ammirando il paesaggio delle dolci colline che arriva fino alle Alpi.
Ovviamente, oltre alla possibilità di godere dei colori dell’autunno, un buon momento per dedicarsi ad un simile tour, o magari per ripeterlo, è nel periodo della vendemmia, momento culmine della vita locale, che nelle varie modernità riesce ancora a mantenere un sapore di altri tempi.