L’origine della parola “carso” deriva dall’antico termine Kar, che significa roccia, e infatti dà il nome a quell’altopiano roccioso che dalle provincie di Gorizia e Trieste, in Friuli Venezia Giulia, si estende fino alla Croazia.
La zona del Carso triestino si sviluppa a nord della città ed è famosa soprattutto per l’alta concentrazione di grotte naturali, alcune delle quali molto famose, come l’abisso di Trebiciano, profondo 329 m, o la Grotta Gigante, che ospita la “sala” sotterranea più grande al mondo.
Il Carso triestino attira quindi speleologi di ogni dove, che accorrono qui col desiderio di esplorare le sue meraviglie sotterranee, mentre alcune cavità, come la Grotta Nera o, appunto, la Grotta Gigante, sono fortunatamente aperte anche al pubblico e visitabili con l’accompagnamento di una guida.
Terra ricca di ambienti naturali incontaminati e mix di culture diverse, il Carso triestino, tra mare cristallino, torrenti e boschi, offre tanti, piacevolissimi modi di trascorrere una vacanza.
Il consiglio è quello di scoprire questi posti a passo lento, imboccando,ad esempio, il bellissimo e facile sentiero Rilke nei pressi di Sistiana, cittadina affacciata sul Golfo di Trieste a pochi chilometri dal capoluogo friulano.
Camminando tra le rocce del sentiero, come in un labirinto bianco digradante verso il mare, ci si trova totalmente immersi nei colori e nei profumi della vegetazione mediterranea, tra rosmarini, salvia e, con un po’ di fortuna, fiordalisi del Carso, rara specie endemica.
Il percorso, facile e in parte accessibile ai diversamente abili, è molto suggestivo, ed offre un ampio panorama in quanto si snoda sopra le falesie di Duino, pareti rocciose a picco sul mare protette come riserva naturale regionale.
Percorrendolo in tutta la sua lunghezza, di circa 1,7 chilometri, si arriva nel comune di Duino, da cui si staglia il suo bel castello, dimora privata di principi che ne mantengono visitabili le sfarzose sale e lo spettacolare giardino a picco sul mare, ricchissimo di diverse specie di fiori.
Girovagando in quest’area, poco lontano dalla costa, si incappa facilmente in locali che offrono vari piatti tipici, generalmente molto sostanziosi: i cevapcici, ad esempio, sono gustosissime salsiccette di carne trita e speziata spesso accompagnate daajvar (salsa tradizionale piccante).
Da assaggiare anche gli gnocchi di susine, a metà strada tra primo e dolce, e i “pedoci”, cioè le cozze, al gratin, da gustare sorseggiando il Terrano, buon vino rosso del Carso.
L’atmosfera qui è sempre molto accogliente e alla mano; i triestini, infatti,si dimostrano aperti e allegri, in perfetta linea col loro motto più rappresentativo: “Viva là e po’ bon!”, cioè goditi la vita senza tanto preoccuparti. Come dargli torto?