Un territorio in cui si susseguono a perdita d’occhio colline e vallate, pianura e montagna, boschi e torrenti, culla di arte, storia ed enogastronomia: eccoci nel Monregalese, in provincia di Cuneo, nella zona compresa tra le Langhe e le Alpi Marittime, in Piemonte.
Chi ha in programma una gita fuoriporta da queste parti partirà con il visitare Mondovì, pittoresca cittadina che si snoda su due livelli, ma gli itinerari nella Langa Monregalese sono moltissimi e conducono alla scoperta di bellezze storico-artistiche anche meno conosciute.
Sulla provinciale 126 l’indicazione per San Fiorenzo vi porta di fronte a una piccola cappella, una delle tante disseminate nelle campagne e colline del Monregalese. Dall’architettura semplice, risalente al XII secolo e ampliata nel XV secolo, la Cappella di San Fiorenzo era luogo di accoglienza e preghiera per i viaggiatori dell’epoca, sorgendo lungo l’antica Via del Sale. Non fatevi ingannare dalla semplicità dell’esterno, entrando vi troverete avvolti dall’abbraccio di uno dei cicli pittorici più suggestivi e vasti di tutto il Piemonte, datato 1472.
Nei 326 mq di superficie affrescata in un’armonia di colori e forme, si snoda in un unico racconto, dipinto a più mani, una Bibbia Pauperum illustrata che aveva la funzione di istruire e confortare contadini e viandanti. E allora ecco che “leggiamo” della vita e dei miracoli di San Fiorenzo, di San Giorgio e il drago, di Sant’Antonio Abate, dell’infanzia di Gesù ispirata ai Vangeli apocrifi, della Passione di Cristo. Ma su tutto spicca la parete dedicata al Giudizio Universale. Da demoni e satanassi, serpenti enormi, corpi straziati e la rappresentazione umana dei sette peccati capitali, con una dovizia dei dettagli che lascia senza fiato, si passa al Paradiso, un luogo sereno e ordinato, il cui cammino per raggiungerlo sono le Sette Opere di misericordia, raffigurate fuori dalle mura della Gerusalemme Celeste.
La Cappella di San Fiorenzo è aperta al pubblico per visite guidate gratuite ogni domenica da aprile ad ottobre dalle ore 15 alle 19, previo appuntamento (Associazione culturale San Fiorenzo Onlus, tel. 338 4395585).
Risalendo poi sulla provinciale 126 che da Bastia Mondovì conduce a Rocca Cigliè seguite le indicazioni per il Sacrario di San Bernardo. Il mausoleo partigiano dedicato ai caduti del 1° Gruppo Divisioni Alpine, inaugurato nel 1951 da Alcide de Gasperi, raccoglie le spoglie di circa 1000 uomini che dal settembre 1943 all’aprile 1945 persero la vita nelle valli Casotto, Corsaglia, Ellero e in tutte le Langhe. Una basilica civile che regala un notevole panorama sulle Langhe Monregalesi, la pianura, le Alpi e il Monviso.