In provincia di Ancona e a pochi passi dalla riviera del Conero, nelle Marche, il centro storico della città di Osimo domina dalle colline. Quello che non si nota passeggiando per le sue strade è proprio il fatto che la parte storica della città era suddivisa tra due diverse colline, il cui avvallamento è stato via via pareggiato nello sviluppo del manto stradale.
Per raggiungere il cuore del comune è disponibile la suggestiva funicolare “Tiramisù”, del 2004. L’impatto del vasto panorama che si può ammirare una volta saliti è un’attrattiva che trova il suo compimento nei Giardini di Piazzanova, una cui porzione non è altro che un enorme balcone da dove si abbraccia una vista che spazia fino ai Monti Sibillini e che, nei giorni di cielo particolarmente sereno, pare arrivi fino a San Marino. Vista che acquisisce un tocco ancor più suggestivo con il calar della sera.
Su una base prettamente romana, la città era un’antica colonia, Auximum, Osimo offre un interessante intreccio di arte e di storia. Dalla storia arriva l’appellativo degli abitanti della città, i “senza testa“, nome che arriva da 12 statue prive appunto del capo, che sono oggi ospitate all’ingresso del Palazzo Comunale di Osimo.
Le ragioni della mancanza non sono note: c’è chi parla di semplici incompiuti e chi racconta di una decapitazione voluta come sorta di punizione. Ma le tracce romane per la città sono numerose, da alcune delle porte dell’antica città ancora visibili a diversi reperti e resti di edifici. Ad affondare nella storia antica anche e soprattutto le grotte della città, una serie di gallerie e cunicoli scavati nella collina da parte dell’uomo a partire da 2500 anni fa e che nel corso del tempo hanno avuto ruoli diversi. Un viaggio e una scoperta da percorrere grazie ad un’interessante visita guidata.
Ma Osimo non è solo tracce del passato più remoto, e mostra diverse tracce dell’epoca medievale e successive.
Tra musei e mostre che si sviluppano all’interno di palazzi storici, non mancano ovviamente diverse chiese e strutture religiose degne di interesse. Tra queste sicuramente la Cattedrale di San Leopardo, le cui pietre bianchissime ospitano reliquie, quelle dei primi martiri Sisinnio, Fiorenzo e Diocleziano, e un crocifisso ligneo che non solo si dice abbia aperto occhi e bocca nel 1796, ma che, a seconda di come la luce lo colpisce, mostra un Gesù uomo o donna: qualcuno lo ha chiamato: “il Cristo fatto femmina“.