A metà strada tra le Cinque Terre e la città di La Spezia spunta Portovenere, uno dei luoghi più simbolici e famosi del Golfo dei Poeti e tra quelli più riconoscibili e fotografati dell’intera Liguria.
Il porticciolo con le case alte e strette tinta pastello, addossate le une alle altre, le ripide scalinate e gli stretti vicoli rendono subito riconoscibile il piccolo borgo di Portovenere, nella lista dei patrimoni culturali dell’UNESCO.
A renderlo però tra i luoghi più scenografici è sicuramente la Chiesa di San Pietro, a strapiombo sul mare, che svetta in tutta la sua bellezza sul promontorio delle Bocche. Costruita in epoca paleocristiana, è costituita da due edifici collegati, l’uno di stile gotico iniziato nel 1256 e terminato nel 1277, l’altro romanico, più antico. Impossibile non fermarsi per ammirarla e per scattare una fotografia.
Ad aumentarne il fascino di questo luogo c’è poi la vicina grotta di Byron, una cavità naturale abbracciata dalla scogliera, dove pare che il poeta inglese Lord Byron fosse solito arrivare dopo la nuotata di 8 chilometri per raggiungere l’amico poeta Shelley, che all’epoca soggiornava nella vicina Lerici.
Spostando lo sguardo si nota subito un’altra struttura maestosa, che ha la forma di una fortezza a pianta pentagonale. Stiamo parlando del Castello dei Doria, costruito nel 1161 e poi ricostruito nel 1458, tipico esempio di architettura militare genovese.
Nel centro storico di Portovenere c’è poi la Chiesa di San Lorenzo, eretta nel XII secolo in stile romanico e in seguito restaurata ed ampliata, dopo che Portovenere divenne parte della Repubblica di Genova.
Dal porticciolo, guardando il mare, è impossibile non vedere le tre isole di Palmaria, Tino e Tinetto, che fanno parte del Parco regionale di Portovenere.
La prima, la Palmaria, è quella più conosciuta e frequentata, soprattutto in estate per la sua spiaggia. Scesi dal traghetto si è immersi immediatamente nei profumi e colori della macchia mediterranea: potete scoprirne le sue bellezze naturalistiche percorrendola a piedi e tra le altre cose fermarvi alla Batteria Fortificata Umberto I – oggi Fortezza del Mare.
Più a sud c’è poi la piccola Isola del Tino, riconoscibile per la sua forma triangolare e rocciosa. Interamente riservata a zona militare è visitabile solo a metà settembre, in occasione della festa del patrono San Venerio.
Infine, separata solo da una manciata di scogli, si scorge l’isola del Tinetto che rappresenta la sorella più piccola del gruppo insulare di Portovenere. La sua dimensione è di appena mezzo ettaro, sembra appunto poco più di uno scoglio, eppure qui prese vita il primo insediamento monastico risalente al VI secolo (di cui si possono vedere i ruderi) che poi si espanse sull’isola del Tino dopo l’assedio dei saraceni e successivamente sulla Palmaria.