È dalle mura cittadine che inizia il nostro giro alla scoperta di Ferrara, nove chilometri quasi ininterrotti considerati un vero parco da vivere all’aperto tra il jogging e una biciclettata, immerso nel verde e con baluardi, torrioni, terrapieni e porte. Perché proprio da qui?
Perché è uno dei luoghi simbolo della città, studiato anche da Michelangelo per la sua architettura, e che, abbracciando tutto il centro storico, racconta la storia della città a pieno titolo patrimonio Unesco dal 1995.
Né caratterialmente romagnola né espressamente emiliana, silenziosa e a misura d’uomo, Ferrara è culla della cultura e dell’arte da sempre: immaginifica per de Chirico, punto di riferimento per registi come Michelangelo Antonioni, fu unica per autori del calibro di Ludovico Ariosto e Torquato Tasso.
Il suo destino e la sua fortuna sono indissolubilmente legati al nome degli Estensi, nobile famiglia che l’ha governata per tre secoli facendola diventare prima vera città moderna d’Europa, dove Medioevo e Rinascimento sono fusi in una urbanistica unica, studiata in tutto il mondo.
La visita a Ferrara non può prescindere dal Castello Estense, riconoscibile per le quattro torri circondate dal fossato, oggi visitabile attraverso percorso museale, ma anche da Palazzo Schifanoia luogo di svago e delle attività diplomatiche della corte e che oggi ospita il Museo civico di Arte antica. Da non perdere il Salone dei Mesi, con il ciclo pittorico più rappresentativo della scuola ferrarese del XV secolo.
Recatevi poi alla Cattedrale romanica-gotica di San Giorgio, che al suo interno racchiude anche una tela del Guercino e nel catino dell’abside l’affresco del Giudizio Universale del Bastianino (1580).
Altro simbolo della città è il Palazzo dei Diamanti, progettato da Biagio Rossetti per conto di Sigismondo I d’Este e ricordato anche da Carducci. Il perché del suo nome lo capirete davanti alla sua facciata caratterizzata dal bugnato esterno a forma di punte di diamante.
I palazzi signorili a Ferrara non mancano, sono uno dietro l’altro, basta aguzzare la vista: Palazzina Marfisa d’Este, Palazzo Bonacossi e Palazzo Costabili, sede del Museo Archeologico Nazionale, ma anche Casa Romei che trasmette il fascino e l’atmosfera di un palazzo del pieno Quattrocento. Non dimenticate poi la suggestiva Via delle Volte: la strada, di origine altomedievale era il retro della riva del Po che anticamente transitava per Ferrara. Percorrendola vedrete gli archi, la pavimentazione e all’incrocio con corso Porta Reno la Torre dei Leuti, del x secolo, l’unica sopravvissuta di 32 torri gentilizie di età comunale.
Non lasciate poi Ferrara senza aver assaggiato le sue specialità: su tutti i cappellacci (tortelli ripieni di zucca e parmigiano), la salama da sugo e il pampepato, dalla ricetta antica, che, con il suo profumo inconfondibile di cioccolato, noce moscata, cannella, canditi e mandorla, conquisterà il vostro palato.
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