Un tour della selvaggia Barbagia non può dirsi completo senza aver visitato Nuoro, il centro più popoloso dell’area, ricco di storia, cultura e tradizioni radicate, tanto che spesso si dice che la Sardegna più vera si trovi proprio qui.
“D’una vecchiaia forte, nobile, serena” così una delle protagoniste di Canne al Vento del premio Nobel Grazia Deledda descrisse Nuoro, facilmente raggiungibile dai camping village della Sardegna, anche definita “l’Atene sarda“, animata sin dall’Ottocento da un vivace fermento culturale testimoniato dalla presenza di artisti e letterati (oltre alla Deledda anche Salvatore e Sebastiano Satta e Francesco Ciusa).
A Santu Pedru, quartiere storico di vicoli acciottolati, stradine, piazzette e case di pietra, bisogna visitare la casa-museo Deleddiana: libri, ricordi e oggetti di vita quotidiana conservano intatta la memoria della più celebre scrittrice sarda.
Il percorso sulle tracce della Deledda vi accompagnerà anche alla chiesetta della Solitudine, dove riposano le sue spoglie, ai piedi del monte Ortobene. Questo è il simbolo della città, un patrimonio naturalistico unico: con le sue rocce dalle forme stravaganti e pinnacoli è riconoscibile per l’imponente statua del Cristo Redentore, che l’ultima settimana di agosto richiama turisti da ogni dove per la festa tradizionale a lui dedicata.
Tornando verso il centro della città fermatevi alla chiesa della Madonna delle Grazie, nel suggestivo quartiere di Seuna, alla maestosa cattedrale di Santa Maria della Neve, di impronta neoclassica, e in piazza Satta, dedicata al celebre poeta nuorese Sebastiano Satta, caratterizzata da sculture in granito e palazzi bianchi e luminosi.
Non si può dire che a Nuoro manchino poi i musei. Tra tutti lo spazio culturale Tribu e il museo Ciusa, con gessi, terrecotte, disegni, ceramiche di Francesco Ciusa, ispirate in gran parte al mondo pastorale e alla cultura nuorese. Poco distante c’è il Man, il Museo d’Arte di Nuoro, fiore all’occhiello tra i musei di tutta la Sardegna, con opere di arte contemporanea di maestri sardi (oltre 200 le opere esposte) e non solo.
Fate un viaggio nella cultura tradizionale visitando il museo Etnografico che con abiti, gioielli, costumi, tessuti, strumenti di lavoro e maschere racconta uno “spaccato” della cultura tradizionale sarda.
In posizione di dominio sulla città, dove si trova il bellissimo nuraghe Tanca Manna, c’è uno dei più antichi siti archeologici della zona, che insieme al complesso nuragico di Noddule, non lontano da Nuoro, è una delle aree archeologiche nuragiche più conosciute della Sardegna.
Nei dintorni ci sono altri punti di interesse. Fate una visita al Villaggio Tiscali, sito abitato in età prenuragica formato da capanne di forma circolare che risalgono al XV e VIII secolo A.C. Un luogo unico e ancora abbastanza nascosto che si può raggiungere con un bel trekking.
A una ventina di chilometri potete raggiungere Lollove, villaggio diroccato di origine medievale e rimasto quasi deserto. E ancora Oliena, dove magari assaggiare le specialità della tavola di questo territorio: macarrones de busa, angelottos, pani frattau, porcetto e capretto arrosto, formaggi, seadas e i tanti dolci tradizionali a base di mandorle e miele.