Dimenticate il turismo d’assalto di Ischia e Capri, perché ad appena un’ora di aliscafo da Napoli c’è la piccola isola di Procida, meta ideale per un weekend di completo relax.
Con Ischia, Vivara e Nisida, Procida è una delle Isole Flegree del Golfo di Napoli: 4 km quadrati di semplicità e tradizioni ancora oggi intatte. La bellezza di Procida infatti è tutta nella sua tranquillità e autenticità: mare blu, barche e pescatori, casette colorate, antichi palazzi e chiese, panorami mozzafiato, un clima mite che favorisce la coltivazione di vigneti e limoneti.
La prima cartolina che dà il benvenuto a chi arriva sull’isola è la Marina Grande, chiamata anche “Sent’Co”, in cui subito si può ammirare Palazzo Montefusco, edificato nel XII secolo. Sulla sinistra si apre via Roma, il cuore commerciale e turistico di Procida con un proliferare di negozi, boutique e botteghe di artigianato perfetti per lo shopping, ma anche di palazzi storici ed edifici religiosi che meritano una sosta, come la Chiesa della Pietà con il suo inconfondibile campanile barocco.
Salendo per stretti vicoletti che si aprono tra case addossate, si arriva a Terra Murata che con il Palazzo d’Avalos rappresenta il nucleo storico di Procida, quello in cui i procidani si rifugiavano durante le scorrerie dei saraceni, oggi stupendo punto panoramico.
Fermatevi all’Abbazia di San Michele Arcangelo, patrono dell’isola, ma anche al Monastero di Santa Margherita e al Santuario di Santa Maria delle Grazie. Soprattutto godete della vista unica sulla Corricella, il borgo dei pescatori proprio sotto di voi: un presepe di case colorate tinta pastello, con terrazze e scale, diversa l’una dall’altra per colore, perché, come vuole la leggenda, per i pescatori in mare fosse più facile riconoscere la propria. Tra l’altro, se ne saranno accorti gli appassionati di cinema, questa è anche una delle location dove è stato girato Il Postino di Massimo Troisi.
È dal mare che Procida si svela in tutta la sua bellezza: se infatti, al di là della vita da spiaggia che si può fare alla Chiaiolella, preferite scoprire calette e altri punti nascosti dell’isola, il consiglio è quello di affittare una piccola barca che in poche ore vi farà fare il giro completo di Procida, magari portandovi anche all’oasi naturalistica di Vivara.
Del meritato riposo potrete poi godere a tavola dove le specialità di mare e terra si fondono perfettamente: alici, branzini, frutti di mare, carciofi e peperoni si incontrano in ricette tradizionali, ma un plauso va alla deliziosa e per nulla aspra insalata di limoni procidani con cipolla, olio, peperoncino e menta.
Se poi tornati sulla terraferma avrete nostalgia di questo luogo incantevole, il viaggio può continuare attraverso le pagine de L’isola di Arturo, il romanzo di Elsa Morante del 1957 vincitore del Premio Strega, del Decameron di Boccaccio (sesta novella della quinta giornata) o ancora di Graziella, scritto da Alphonse de Lamartine venuto a Procida dalla Borgogna nella prima metà del XIX secolo.